Il recente allarme lanciato da Greenpeace sulla qualità dell’acqua nei Comuni di Corte Palasio e Crespiatica ha sollevato preoccupazione tra alcuni residenti. In particolare, alcune mamme si sono rivolte alle autorità competenti chiedendo chiarezza sui dati riguardanti l’inquinamento dell’acqua. Aurora Paladini, una mamma residente a Crespiatica, ha dichiarato di aver sempre bevuto l’acqua del rubinetto, ma ora ha deciso di utilizzare solo acqua in bottiglia, anche per preparare il caffè. La diffusione mediatica dei test condotti da Greenpeace ha aumentato il livello di allerta tra la popolazione.
Le mamme sono preoccupate per l’acqua che bevono i loro bambini a scuola e hanno chiesto rassicurazioni in merito. Attualmente, gli alunni della scuola materna e dell’infanzia bevono acqua del rubinetto fornita da Sal, la Società Acqua Lodigiana, tramite brocche. Tuttavia, dopo le richieste delle rappresentanti di classe, i bambini hanno ottenuto l’autorizzazione a portare la propria borraccia, riempita con acqua in bottiglia, anche a mensa, per evitare rischi. Le mamme vogliono che venga fatta chiarezza sulle cause del presunto inquinamento da Pfas nell’acqua e hanno consultato numerosi documenti, inclusi quelli redatti da Ats Milano città Metropolitana. Chiedono alle autorità competenti di informare tempestivamente la popolazione in caso di rilevazioni di sostanze inquinanti nell’acqua.
Non tutti però sono in allarme a Crespiatica. Il titolare del Bartecca, un locale frequentato dai pensionati per l’aperitivo, ha dichiarato di non aver riscontrato preoccupazioni tra i clienti. Il caffè viene sempre preparato con acqua del rubinetto, trattata da un depuratore con quattro filtri, per garantire un espresso di qualità. Al momento, la fonte delle sostanze ritrovate nell’acqua da Greenpeace è ancora sconosciuta. Tuttavia, secondo il sindaco di Crespiatica Carlo Alberto Rizzi, l’acqua è sicura in base alle interlocuzioni con Sal e Ats e ai dati delle ultime analisi pubblicate sul sito del Comune. Il sindaco ha assicurato che manterrà l’attenzione sul tema e sta aspettando i risultati di un campionamento condotto da un altro laboratorio terzo certificato per fornire ulteriori rassicurazioni alla cittadinanza.
È importante sottolineare che secondo ricerche universitarie, i Pfas, composti del fluoro, possono causare sovraregolazione del gene ID1, coinvolto nello sviluppo di vari tipi di cancro, tra cui leucemia, cancro al seno e al pancreas. La situazione richiede quindi un’adeguata risposta e un’azione tempestiva da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza dell’acqua potabile nella zona.