Espropri Pedemontana: un duro colpo per la famiglia Mariani

Dopo anni di silenzio, l’incubo degli espropri torna a colpire la famiglia Mariani. Giovedì scorso, come molti altri residenti di San Carlo a Desio, Felice Mariani, un florovivaista, ha ricevuto il “decreto di immissione nel possesso” da parte di Pedemontana, l’ente responsabile del progetto autostradale. Questo decreto permette a Pedemontana di espropriare le aree private per realizzare l’autostrada.

I funzionari sono arrivati poco prima di mezzogiorno e Mariani li ha accolti con un grande striscione che recitava: “Pedemontana, 14 anni che aspettiamo”. Infatti, sono passati molti anni da quando gli espropri sono stati annunciati, seguiti da un periodo di silenzio e incertezza. L’imprenditore di San Carlo, che ha quattro dipendenti, era presente alla consegna del documento insieme al suo avvocato, fornito dai Coltivatori diretti di cui fa parte. I suoi due figli erano presenti anche loro.

La famiglia Mariani ha già subito quattro espropri, il primo a San Giorgio con la Valassina, dove hanno costruito una strada statale nel loro giardino. Poi è arrivato l’ampliamento e, dagli anni ’90, sono a San Carlo, dove ora arriva Pedemontana.

Nel 2009 è stato presentato il progetto per l’autostrada che avrebbe collegato la provincia di Varese con quella di Bergamo, passando per la Brianza. Da allora, solo una parte del tracciato è stata costruita, mentre restano da realizzare le sezioni B2, C e la recente sezione D, alla quale i sindaci del Vimercatese si stanno opponendo.

Giovedì sono stati consegnati i primi 50 esposti, tra cui quello di Mariani. L’avviso è arrivato anche al Quagliodromo, sempre a San Carlo, e a diversi privati. Molti cittadini di San Giorgio figuravano nell’elenco dei 21.000 espropriandi, costretti per anni a vivere nell’incertezza senza poter vendere o ristrutturare le loro proprietà.

Ci sono case, imprese, magazzini e aziende agricole che verranno cancellate da questo progetto che modificherà la mobilità in Brianza. Nonostante le opposizioni, soprattutto nella zona del Vimercatese, si dice che i cantieri dell’autostrada dovrebbero iniziare tra un paio di mesi. Mariani, proprietario di un terreno di settemila metri quadrati, non ha potuto rifiutare di firmare la notifica dell’atto per evitare conseguenze legali, ma non intende cedere.

Supportato dal suo avvocato, Mariani è determinato a opporsi agli espropri: “Mi offrono un indennizzo di 9,50 euro al metro quadrato, come se fosse un terreno coltivato, ma qui ho la mia attività. Ci sono piante che coltiviamo da decenni, strutture, materiale e le arnie delle api. Ho realizzato tutto questo con grandi sacrifici. L’indennizzo è ridicolo rispetto al valore che dovrei cedere. Inoltre, ci sono decenni di impegno, lavoro e fatica qui. Abbiamo più di 170 specie di piante. Andarsene significa dover trovare un altro spazio dove continuare, ma nessuno può restituirmi il lavoro di tutti questi anni”.

Lo striscione che ha esposto è solo un modo per deridere i politici che promettono e poi deludono. Avrebbe voluto più rispetto per la sua attività artigiana, che ha sempre rispettato le regole e che ha dei dipendenti. È arrivato dopo anni con un’offerta assurda. Ha fatto una serie di osservazioni ai funzionari di Pedemontana, che hanno preso nota. Ora aspettano di sapere cosa succederà. Per loro, questa è una vera e propria spada di Damocle che rischia di distruggere in un colpo solo il lavoro di decenni.

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