Il medico che aveva scritto “morso di cane buongustaio” sul referto di una paziente non sarà reintegrato nel suo lavoro. Il Tribunale di Lecco ha respinto il ricorso presentato dal medico. Il caso era emerso dopo che un giornale locale aveva pubblicato un articolo sull’accaduto e la paziente aveva fatto una segnalazione all’Ufficio relazioni al pubblico. L’Asst di Lecco aveva quindi chiesto alla società che forniva il medico di allontanarlo e aveva avviato delle indagini interne. Dopo alcune settimane, il medico aveva chiesto di essere reintegrato, ma il suo ricorso è stato respinto. Il medico sosteneva che la clausola che consentiva all’Asst di richiedere l’allontanamento del personale fosse nulla, ma il Tribunale ha ritenuto che questa clausola si applicasse solo ai lavoratori subordinati e non ai lavoratori autonomi come il medico in questione. Il Tribunale ha anche respinto le richieste del medico di risarcimento per i mancati introiti dovuti all’allontanamento. Il giudice del lavoro ha sottolineato che il medico guadagnava circa 17mila euro al mese per l’attività svolta nel Pronto Soccorso di Merate e che aveva anche un’attività ambulatoriale nell’Ospedale di Salerno, quindi poteva tranquillamente far fronte alle spese con le sue risorse economiche. Infine, il medico è stato condannato a pagare le spese del giudizio. Le sue speranze di poter tornare a lavorare e di non perdere i 17mila euro mensili che guadagnava al Pronto Soccorso del Mandic si sono quindi dissolte con il decreto di rigetto emesso dal Tribunale.

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