Marito e moglie assolti dalle accuse di abusi su giovane prigioniera – Un lungo incubo giudiziario è finalmente giunto al termine per una coppia di coniugi che erano stati accusati di avere reso una giovane prigioniera per ben 16 anni. Le accuse includevano anche abusi perpetrati durante riti satanici, che spesso culminavano nell’infibulazione della vittima. Tuttavia, dopo una lunga battaglia legale, i coniugi sono stati assolti perché il fatto non sussiste e le accuse sono state considerate come “frutto della fantasia dell’accusatrice”.

La decisione è stata presa dalla giudice Sofia Luigia Fioretta, che ha annullato l’ordinanza di misura cautelare emessa nel 2022 nei confronti della coppia. In seguito è stata richiesta una perizia psichiatrica all’accusatrice, che aveva denunciato le presunte violenze subite nella trasmissione televisiva “Le Iene”. Tuttavia, i giudici hanno smentito queste affermazioni, portando alla cancellazione delle accuse.

La vicenda legale ha avuto inizio oltre vent’anni fa, quando la giovane, ora quarantenne, si era rifugiata presso la coppia dopo essere scappata dai suoi genitori. Non si trattava di un affido ufficiale, ma di un’ospitalità offerta anche ad altri bambini e ragazzi. Le accuse mosse dalla giovane hanno portato a numerose denunce nel corso degli anni, tutte archiviate per mancanza di fondamento e credibilità.

Prima dell’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, altre quattro Procure (Como, Firenze, Siena e Genova) avevano indagato sul caso, arrivando tutte alla conclusione dell’archiviazione e dell’assoluzione in forma piena dei coniugi. La sentenza del Tribunale di Milano ha confermato questa decisione, mettendo finalmente fine all’incubo giudiziario che ha durato per oltre vent’anni.

La notizia dell’assoluzione è stata accolta con sollievo dalla famiglia locatese, che ora può finalmente voltare pagina e cercare di dimenticare gli anni di accuse e processi. Resta da valutare se ci saranno eventuali conseguenze per l’accusatrice, che ha visto le sue affermazioni smontate dai giudici. In ogni caso, questa vicenda mette in luce l’importanza di una corretta valutazione delle prove e della credibilità delle testimonianze, al fine di evitare ingiustizie e danni irreparabili alle persone coinvolte.

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