La situazione tra Israele e Gaza continua a peggiorare, con i recenti attacchi da entrambe le parti che hanno colpito anche obiettivi civili. In particolare, sono stati colpiti un ospedale per bambini, un istituto Unrwa e un istituto cattolico. L’esercito israeliano ha anche distrutto la casa di un capo dei terroristi.

L’Idf ha ammesso di aver fatto fuoco sui mezzi di soccorso, ma ha giustificato le sue azioni dicendo che questi mezzi sono utilizzati dai fondamentalisti per sparare sulla strada per gli sfollati. Tuttavia, gli islamisti hanno reagito a queste azioni fermando l’esodo verso l’Egitto.

Nel frattempo, in Italia, si sono svolte manifestazioni pro Palestina, ma alcune di queste hanno visto anche elogi al terrorismo. A Milano, durante una manifestazione degli antagonisti, sono stati espressi elogi al terrorismo, mentre a Roma è stata chiesta una Norimberga per i leader di Italia, Usa e Israele. Tuttavia, alla manifestazione della Lega il clima è stato diverso, con l’accusa di “ultimi fascisti” rivolta al di là del confine.

In questo contesto, emerge una discriminazione nei confronti dello Stato di Israele, chiamato “ebreo fra le nazioni”. Solo a Israele viene chiesto di reagire in modo misurato, mentre Hamas continua a desiderare la sua fine.

È interessante notare come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che un tempo davano lezioni sui diritti umani, oggi sembrano complici di questa situazione. Tuttavia, è importante ricordare che il conflitto può avere implicazioni anche nelle loro società.

La situazione in Medio Oriente rimane quindi estremamente complessa e delicata, con un continuo susseguirsi di attacchi e provocazioni da entrambe le parti. È fondamentale che la comunità internazionale faccia tutto il possibile per promuovere una soluzione pacifica e duratura a questo conflitto, garantendo il rispetto dei diritti umani e la sicurezza di tutte le persone coinvolte.

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