La Giornata Mondiale della Polmonite si celebra il 12 novembre, un evento drammatico che colpisce l’organo deputato alla respirazione. La polmonite è un’infezione del polmone che causa l’occupazione degli alveoli con liquidi infiammatori e/o pus, limitando la respirazione e gli scambi respiratori.
La polmonite rappresenta la prima causa di morte al mondo tra le malattie infettive in età pediatrica e il quarto posto per causa di morte a tutte le età per qualsiasi motivo in tutto il mondo. In Italia, nel 2018, 13.606 persone sono morte di polmonite, quasi tutte con più di 65 anni.
Gli agenti responsabili della polmonite possono essere batteri, virus, miceti o agenti chimici inalati. Il Dottor Antonio Iuliano, Direttore UOC Pneumologia presso il Presidio Ospedaliero di Busto Arsizio, parla delle tipologie, dei vaccini e delle cause di questa malattia.
I batteri più comuni responsabili della polmonite sono lo Streptococco Pneumoniae, l’Haemophilus Influenzae, lo Staphylococcus Aureus e il Mycoplasma Pneumoniae. Una forma rara ma grave di polmonite è causata dalla Legionella Pneumophila. Durante la recente pandemia di COVID-19, si è visto come un’infezione virale possa facilmente portare a un’infezione polmonare con conseguenze cliniche estreme. Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è la causa virale più comune di polmonite, ma anche i virus influenzali possono favorire le infezioni polmonari.
Esistono diverse tipologie di polmonite, tra cui quelle causate da infezioni fungine, che sono particolarmente rare e colpiscono principalmente le persone con un sistema immunitario compromesso. Le polmoniti da agenti chimici sono causate da infiammazioni polmonari dovute all’inalazione di gas, liquidi o solidi. La polmonite ab ingestis è la forma più comune ed è causata dall’inalazione di cibo o succhi gastrici in pazienti con difficoltà nella deglutizione.
I sintomi a cui bisogna fare attenzione in caso di sospetto di polmonite sono tosse, dispnea, tachipnea, toracalgia e tachicardia, spesso associati a febbre, malessere generale e sudorazioni. In alcuni casi si può verificare l’emissione di tracce di sangue con l’escreato e confusione mentale. Una diagnosi tempestiva permette di trattare la malattia anche a domicilio nella maggior parte dei casi, mentre in alcuni casi può essere necessario il ricovero in ospedale.
Per prevenire l’insorgere di questa malattia, oltre alle vaccinazioni, è importante adottare corrette misure di igiene come coprire bocca e naso con un fazzoletto monouso quando si starnutisce o si tossisce e lavarsi le mani regolarmente. È anche importante seguire una corretta alimentazione, fare attività fisica, vivere in un ambiente sano ed evitare di fumare. Queste semplici regole contribuiscono al mantenimento di una buona salute e riducono la possibilità di contrarre infezioni in generale.