Un’alleanza storica: Alfa Romeo e Renault

Per comprendere questa vicenda dobbiamo tornare indietro nel tempo, alla fine degli anni Cinquanta, quando Alfa Romeo faceva ancora parte dell’IRI e Renault non era ancora presente sul mercato italiano a causa dei dazi imposti dal Governo sulle importazioni. Da una parte c’era Alfa Romeo, un marchio prestigioso interessato a sfruttare gli ultimi benefici del boom economico, e dall’altra Renault, un concorrente straniero desideroso di entrare nel mercato italiano, particolarmente attento alle vetture di piccola cilindrata.

Nel 1959 nasce la prima joint venture nella storia dell’industria automobilistica italiana: Alfa Romeo e Renault si stringono la mano e iniziano un percorso insieme, entrambe soddisfatte della collaborazione. Il primo passo viene fatto da Alfa Romeo, che ospita nello stabilimento del Portello, a Milano, la Dauphine, una vettura di fascia medio-bassa che aveva già debuttato in Francia nel 1956. La Dauphine, affiancata successivamente dalla Ondine, conquista il pubblico italiano grazie ai suoi 31 CV e al suo aspetto insolito, molto diverso dallo stile italiano. Le vetture prodotte nello stabilimento dell’Alfa Romeo si distinguono dall’originale per una targhetta sopra al parafango anteriore, con la scritta “Alfa Romeo-Dauphine”.

Nel frattempo, la Renault ha un asso nella manica: la Renault 4, lanciata da poco da Pierre Dreyfus, presidente della casa automobilistica francese. Questa vettura polivalente, con il suo portellone posteriore, conquista il pubblico italiano grazie alla sua versatilità e praticità. Nel 1962, la Renault 4 inizia ad essere prodotta negli stabilimenti dell’Alfa Romeo, sia a Milano che a Pomigliano d’Arco. Per agevolare la produzione di questa utilitaria francese, viene creata una società ad hoc chiamata Sviluppo Automobilistico Meridionale SpA, con sede a Napoli. Questo complesso industriale diventerà in seguito la sede dell’AlfaSud, il modello più venduto nella storia dell’Alfa Romeo.

Il successo della joint venture non tarda ad arrivare e nel 1962 la Renault diventa la terza forza del mercato automobilistico italiano. Questa rapida ascesa non piace alla Fiat, che teme la concorrenza di un modello rivoluzionario in grado di mettere in difficoltà le sue utilitarie. Lo Stato italiano interviene in aiuto dell’industria automobilistica italiana e impone nuove tasse sui veicoli di una certa dimensione. La Renault 4 rientra in questa categoria e subisce un duro colpo. Di fronte a questa situazione, la casa automobilistica francese decide di rifiutare di sostenere i costi delle maggiori tasse e la joint venture con Alfa Romeo viene interrotta.

Nel 1968, la Sviluppo Automobilistico Meridionale viene sciolta e dalle sue ceneri nasce successivamente la Renault Italia. Le piccole e coraggiose Renault 4 prodotte sotto l’ala dell’Alfa Romeo rimangono delle deliziose rarità, con circa 41.809 unità prodotte in due anni. Alla fine, per Alfa Romeo, la joint venture con Renault si è rivelata più proficua rispetto a quella degli anni Ottanta con Nissan, che ha portato alla nascita dell’Arna, considerata da molti come la più sfortunata delle mitiche vetture di Arese. Senza dubbio, un’altra storia.

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