Sembrerebbe che sia diventata una tendenza comune rivolgersi a un avvocato per cercare di ribaltare una pesante bocciatura a scuola. Dopo il caso dell’Istituto Falcone di Gallarate, anche il Tribunale amministrativo della Lombardia si è pronunciato sull’annullamento della non ammissione alla quinta classe di un liceo scientifico a Sesto Calende. Anche questa volta i giudici hanno dato ragione al Ministero dell’Istruzione, che ha dimostrato l’infondatezza del ricorso depositando ampie documentazioni a supporto.

La vicenda risale al 2019, quando lo studente, tramite il suo avvocato, ha impugnato la decisione di non ammissione alla quinta classe del liceo scientifico, sostenendo che il voto di quattro in latino era illegittimo a causa delle insufficienti verifiche svolte nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico. Quattro anni fa, la richiesta cautelare era stata respinta tramite ordinanza e le sorti non sono cambiate nemmeno dopo l’udienza pubblica dello scorso 19 ottobre.

Anche questa volta, la Sezione Quinta del Tar della Lombardia ha ritenuto il ricorso infondato, basandosi sul registro di classe che fa piena prova fino a querela di falso. Dal registro risulta che sono state svolte tre verifiche scritte e una verifica orale di latino, nelle quali lo studente ha ottenuto sempre voti insufficienti. Considerando che la decisione di non ammissione si basa su multiple insufficienze in materie come latino, filosofia, matematica e fisica, il ricorso è stato respinto.

Questa sentenza conferma ancora una volta che la bocciatura di uno studente non può essere annullata solo attraverso un ricorso legale. È importante che gli studenti si impegnino nello studio e si preparino adeguatamente per evitare situazioni del genere. La scuola è un luogo in cui si impara e si valutano le competenze acquisite, e non dovrebbe essere considerata una battaglia legale per ottenere un risultato diverso da quello meritato.

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