Le parole del sacerdote durante la celebrazione: Matteo era annebbiato dai nuovi farmaci

La morte violenta di Giuseppe Lombardini, 71 anni, ucciso a coltellate dal figlio Matteo, di 35, nella loro abitazione di Nembro, è un evento che ci fa riflettere, secondo don Giuseppe Belotti. Il sacerdote conosceva bene Lombardini e lo ricorda come un uomo buono e attento alle necessità della comunità. Lo ha visto per l’ultima volta nella chiesa di Viana prima dell’omicidio. Durante il funerale, don Belotti lancia un monito a famiglie, sistema sanitario e comunità, sottolineando l’importanza dell’impegno di tutti affinché la vita diventi più vivibile e le persone si sentano a casa, anche quelle affette da malattie mentali. Il sacerdote afferma che la malattia mentale sembra essere in aumento e che occorre prendere coscienza delle responsabilità reciproche e delle attenzioni che possono alleviare le sofferenze. Don Belotti si rivolge anche alla vittima, affermando che ora che è in Dio, sarà un padre pronto a perdonare il figlio Matteo e a pregare per lui affinché il suo cammino non sia troppo schiacciato da questo evento doloroso. Durante il funerale, Enrico Colombi, marito di Chiara, figlia di Giuseppe Lombardini, parla del nonno come di un ottimo collega e una bellissima persona, dedicato alla sua famiglia fino all’ultimo. La salma di Lombardini è stata poi tumulata al cimitero di Nese.

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