Tranche per frode fiscale dopo arresti nel 2022

La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato oltre 10 milioni di euro per frode fiscale a carico di undici società coinvolte nell’inchiesta che già nel febbraio 2022 aveva portato a 15 arresti ipotizzando presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria italiana.

Le indagini, che avevano portato agli arresti, avevano accertato come un gruppo di persone vicine “alla cosca di ‘ndrangheta denominata Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto (Crotone)”, attraverso “contratti di distacco di manodopera e contratti di nolo a freddo dei mezzi”, avesse effettuato per anni attività di manutenzione della rete ferroviaria usando “una fitta rete di aziende pseudo-metalmeccaniche a loro riconducibili con sede tra Varese, Verona e Crotone, molte delle quali intestate a prestanome, di fatto prive di una struttura aziendale”.

Società che avevano come “unico scopo la somministrazione di manodopera alle undici imprese assegnatarie delle ingenti commesse dalla principale stazione appaltante d’Italia, Reti Ferroviarie Italiane spa”, parte offesa nell’inchiesta. (ANSA).

La lotta alla frode fiscale è un tema sempre attuale e di grande rilevanza per l’economia di un paese. È quindi con soddisfazione che si apprende del sequestro di oltre 10 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza di Milano, a carico di undici società coinvolte in un’inchiesta che ha portato a diversi arresti nel 2022.

L’inchiesta, nata da sospetti di infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria italiana, ha portato alla luce un gruppo di persone legate alla cosca di ‘ndrangheta denominata Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto (Crotone). Queste persone, attraverso contratti di distacco di manodopera e contratti di nolo a freddo dei mezzi, hanno svolto per anni attività di manutenzione della rete ferroviaria, utilizzando una rete di aziende pseudo-metalmeccaniche con sede tra Varese, Verona e Crotone. Molte di queste aziende erano intestate a prestanome e prive di una reale struttura aziendale.

È emerso che queste società avevano come unico scopo la somministrazione di manodopera alle undici imprese assegnatarie delle ingenti commesse da parte di Reti Ferroviarie Italiane spa, la principale stazione appaltante d’Italia, che è stata parte offesa nell’inchiesta.

La frode fiscale rappresenta un grave danno per l’economia del nostro paese, impoverendo le risorse che potrebbero essere destinate a servizi e investimenti pubblici. È quindi fondamentale che le forze dell’ordine continuiamo a combattere con determinazione fenomeni come questo, al fine di garantire un ambiente economico sano e trasparente.

Il sequestro di oltre 10 milioni di euro è un importante passo avanti nella lotta alla frode fiscale e rappresenta un segnale forte nei confronti di coloro che cercano di eludere le leggi. È importante che le indagini proseguano per individuare e punire tutti i responsabili di queste attività illegali.

L’Italia ha bisogno di un sistema economico sano e corretto, in cui i cittadini e le imprese possano operare in modo leale e trasparente. Solo così sarà possibile garantire una crescita equa e sostenibile per tutti. La lotta alla frode fiscale è una battaglia che dobbiamo combattere insieme, con determinazione e rigore, per costruire un futuro migliore per il nostro paese.

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