La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo per oltre 10 milioni di euro nei confronti di 11 società, alcune delle quali con sede a Varese, che operano nel settore dell’armamento ferroviario su tutto il territorio nazionale. Secondo le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, queste società sarebbero coinvolte in un contesto associativo e avrebbero utilizzato un sistema di false fatturazioni per commettere reati fiscali. L’indagine fa parte delle attività investigative avviate a seguito dell’operazione condotta lo scorso febbraio, che ha portato a 15 ordinanze di custodia cautelare. In quell’occasione, i Nuclei di Polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Varese, Milano e Verona avevano accertato che un gruppo di persone legato alla ‘ndrangheta della cosca Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto, grazie a contratti di distacco di manodopera e contratti di nolo a freddo dei mezzi, eseguiva la manutenzione della rete ferroviaria italiana attraverso una rete di aziende pseudo-metalmeccaniche con sede tra Varese, Verona e Crotone, molte delle quali intestate a prestanome. Queste aziende, che non avevano una vera e propria struttura aziendale, erano state create appositamente per fornire manodopera alle 11 imprese che avevano ottenuto le commesse da Reti ferroviarie italiane S.p.a. Questo sistema permetteva di eludere le norme antimafia e le restrizioni sul subappalto delle commesse pubbliche, ma anche di emettere false fatture e evadere le imposte come l’IVA e l’IRES, per un totale di 10.273.420 euro.

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