Un uomo di 29 anni è attualmente in carcere con l’accusa di aver tentato di soffocare la sua zia acquisita nella casa di Cittiglio. Durante l’udienza al Tribunale di Varese, l’imputato ha dichiarato di aver assunto grandi quantità di alcol e droga quella sera, cosa che gli ha causato dei vuoti di memoria. Tuttavia, questa versione non concorda con quanto aveva dichiarato in precedenza davanti al giudice, quando aveva affermato di essere stato sotto l’effetto della cocaina al momento dell’aggressione. Il pubblico ministero ha fatto notare questa discrepanza e l’imputato ha risposto di aver ripetuto ciò che gli era stato detto subito dopo l’accaduto e di non comprendere come una cosa del genere potesse essere successa.

Durante l’udienza sono emersi anche altri due fatti importanti. I messaggi successivi al 10 marzo tra l’aggressore presunto e la vittima, incentrati su questioni economiche anziché sul tentativo di soffocamento, e il consumo di cocaina la sera precedente all’aggressione. Secondo quanto dichiarato dal 29enne, lui non era un tossicodipendente ma aveva comunque iniziato un percorso di recupero con il Sert, in carcere, perché desiderava cambiare vita e concentrarsi sulla sua famiglia e sulla crescita della sua bambina.

L’udienza si è concentrata sulla ricostruzione dei fatti e su queste diverse versioni fornite dall’imputato, il quale si è dichiarato manipolato e non attendibile. Sarà compito del Tribunale di Varese valutare le prove e decidere sulla colpevolezza o innocenza dell’uomo. Nel frattempo, l’imputato ha espresso il desiderio di allontanarsi dalla droga e di dedicarsi alla sua famiglia.

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