L’inchiesta sulla vessazione contro una donna ha portato alla luce un caso di isolamento all’interno della sua comunità. Il protagonista di questa storia è un uomo di nome Mauro Peverelli, già noto alle autorità per il suo coinvolgimento in un presunto traffico di clandestini siriani verso la Germania. In passato, è stato anche condannato per maltrattamenti in famiglia.
Ieri mattina, Peverelli è comparso in tribunale per una serie di nuove accuse di maltrattamenti nei confronti della moglie, commessi dopo la sua scarcerazione. Il pubblico ministero Antonio Nalesso sostiene che la donna sia stata vittima di continue vessazioni, tanto da essere isolata anche all’interno della comunità siriana di cui faceva parte. La donna si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Arianna Liberatore, mentre Peverelli è assistito dai legali Massimo Di Marco e Sandro Clementi.
Secondo l’accusa, le vessazioni iniziarono subito dopo la scarcerazione di Peverelli nel 2020. L’uomo avrebbe accusato la moglie di essere la causa del suo periodo in prigione e avrebbe minacciato di portare i figli in Siria. Inoltre, avrebbe isolato la donna sia dalla comunità siriana che dalla sua famiglia, impedendole di contattarli o vederli.
La situazione era così grave che la donna non poteva uscire di casa, fare la spesa, incontrare i servizi sociali o andare alle visite mediche. Era completamente dipendente dal marito, anche dal punto di vista economico, dato che l’uomo non contribuiva alla gestione familiare.
Durante l’udienza di ieri, sono stati ascoltati diversi testimoni. I legali di Peverelli ritengono che le accuse siano infondate e sperano di dimostrarlo. L’udienza è stata rinviata al 21 novembre.
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