Proteste e amarezza per i pendolari che si sono trovati a fare i conti con lo stop alla circolazione tra Saronno e Busto Arsizio. La causa di tutto ciò è stato un investimento alla stazione di Rescaldina, in cui un uomo di 41 anni è deceduto sui binari. Per tutta la serata, ci sono state ripercussioni sulla circolazione ferroviaria, con uno stop al collegamento tra Saronno e Busto Arsizio. La situazione più critica si è verificata nella stazione di piazza Cadorna, dove 300 pendolari hanno persino bloccato il traffico veicolare per protestare contro il rimpallo tra treni che non passavano e autobus sostitutivi che non c’erano. La comunicazione è stata carente. La storia di Raffaella, raccontata dal Comitato viaggiatori Tpl nodo di Saronno, è un esempio di questa mancanza: “A Garibaldi non c’era nessun avviso sui cartelloni, solo quando il treno arrivava sul binario annunciavano le fermate a voce. Siamo saliti a Garibaldi (anche ammassati, dato che il precedente treno era stato soppresso) e una volta saliti e dopo aver “obliterato” il biglietto sull’app, il capotreno annuncia che il treno è limitato a Saronno “e poi ci saranno dei bus sostitutivi fino a Malpensa”. Se lo avessero detto prima, mi sarei organizzata diversamente e come me molte altre persone. Non conosco i dettagli dell’incidente a Rescaldina, ma sicuramente il modo in cui vengono gestiti questi aspetti è penoso e manca di rispetto per gli utenti. Aggiungo una cosa: l’app è totalmente inaffidabile in situazioni del genere (lo avevo già constatato altre volte). Quale sarebbe quindi la sua utilità? Solo per dire “anche noi abbiamo l’app, siamo fighi?”

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