Giulia Tramontano, una giovane donna incinta di sette mesi, è stata brutalmente uccisa dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello. Secondo l’accusa della Procura di Milano, Impagnatiello avrebbe colpito Giulia con 37 coltellate, di cui almeno 9 mentre era ancora viva. Questo elemento è fondamentale per contestare l’aggravante della crudeltà nell’omicidio. La giudice Angela Minerva ha disposto il giudizio immediato per Impagnatiello, che sarà processato davanti alla Corte di assise di Milano il 18 gennaio 2024. Oltre alla crudeltà, sono state contestate anche le aggravanti del vincolo della convivenza, dei futili motivi e della premeditazione. Inizialmente, la giudice Minerva aveva escluso la premeditazione e la crudeltà al momento della convalida del fermo di Impagnatiello. Tuttavia, ulteriori indagini hanno portato alla luce il fatto che l’uomo aveva effettuato ricerche su internet riguardo agli effetti del veleno per topi sugli esseri umani e aveva somministrato a Giulia un potente rodenticida con effetto anticoagulante, intensificando la somministrazione a partire dal marzo 2023. Questo avrebbe avuto conseguenze mortali sia per Giulia che per il feto. Se queste accuse verranno confermate durante il processo, Impagnatiello rischia l’ergastolo. Nel frattempo, gli avvocati di Impagnatiello stanno lavorando per richiedere una perizia psichiatrica da svolgere durante il dibattimento. La difesa ha chiarito che la giustizia riparativa è una possibilità per tutti i condannati, ma che al momento è prematuro parlarne in quanto il processo non è ancora iniziato. La giudice Minerva ha indicato questa “facoltà” nel decreto di giudizio immediato emesso l’otto novembre.

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