“Pochi agenti di polizia penitenziaria in servizio in carcere”: scatta la protesta dei sindacati di categoria. Incontro con il prefetto.
Nell’incontro tra i sindacati di polizia penitenziaria, il prefetto Enrico Roccatagliata e i vertici del carcere di Lodi è emersa la denuncia della carenza di personale. Secondo i sindacati, mancano almeno venti unità di agenti di polizia nel carcere. Questa situazione è stata definita “quantomeno inaccettabile” dalle sigle sindacali, che hanno chiesto rinforzi a seguito delle recenti decisioni riguardanti la pianta organica interna al carcere.
All’incontro erano presenti i sindacati SINAPPE, OSAPP, UILPA/PP, USPP, CISL/FNS. L’obiettivo delle sigle sindacali era denunciare le gravi condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria, che da anni non gode dei diritti garantiti dal contratto nazionale e lavora in condizioni non decenti, sia per quanto riguarda la durata oraria che il carico di lavoro.
I sindacati spiegano che l’incontro è stato richiesto da loro stessi a causa della prossima determinazione della pianta organica della polizia penitenziaria del carcere di Lodi. Questa trattazione è prevista per lunedì 13 novembre 2023 tra il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Milano e le organizzazioni sindacali di livello regionale.
Secondo i sindacati, la proposta del provveditorato riguardante la nuova pianta organica è stata giudicata inaccettabile perché non tiene conto delle necessità di almeno dieci nuovi agenti e della mancanza reale di almeno venti unità.
I dirigenti sindacali presenti alla riunione hanno apprezzato la disponibilità del prefetto ad ascoltare le loro lamentele e si aspettano che egli porti le loro richieste al provveditore regionale di Milano. Le sigle sindacali hanno dichiarato che, nel caso in cui le loro richieste non vengano prese in considerazione dagli uffici superiori, proclameranno lo stato di agitazione e interromperanno le trattative, adottando eventualmente altre forme di protesta.