Chiusura della centrale a maggio a causa delle tubature sotterranee
Una notizia terribile per l’ambiente è stata annunciata a Collio: la centrale a biomasse, che forniva il teleriscaldamento, è stata chiusa a maggio a causa delle pessime condizioni delle tubature sotterranee. Questa decisione ha portato a diverse conseguenze negative per i residenti.
Durante l’estate, la notizia della chiusura del teleriscaldamento è stata relativamente ignorata, ma ora che l’inverno si avvicina, i residenti devono trovare un modo per riscaldare le proprie abitazioni. Inoltre, la chiusura della centrale comporta anche un peggioramento della qualità dell’aria per motivi che spiegheremo successivamente. La società Fravt (Fonti rinnovabili Alta Valtrompia) srl ha deciso di chiudere i rubinetti e sospendere il servizio di distribuzione dell’acqua sanitaria e del riscaldamento dopo aver valutato le pessime condizioni delle tubature sotterranee, che continuavano a spaccarsi a causa della pressione, causando la fuoriuscita di acqua bollente nel terreno. Pertanto, alcuni mesi fa, la società ha invitato i residenti a trovare altre fonti di riscaldamento per evitare di restare al gelo.
Alcuni stanno utilizzando il camino a legna, altri le stufe a pellet e altri ancora hanno optato per l’installazione di un bombolone per il gpl in giardino. Tuttavia, ci sono anche coloro che hanno ripristinato vecchie caldaie a gasolio. Di recente, alcuni dipendenti comunali hanno segnalato di essere al freddo e di aspettare l’accensione delle caldaie, anche in questo caso a gasolio. Coloro che utilizzavano la biomassa come fonte di riscaldamento devono trovare alternative, e alcuni si lamentano sui social sottolineando che “non tutti hanno la possibilità di installare bomboloni per il gas o altri combustibili, e riscaldare una casa con le pompe di calore elettriche è molto costoso”.
Inoltre, c’è anche la questione delle scuole: gli insegnanti riferiscono che sono state riattivate le vecchie caldaie a gasolio negli edifici scolastici (quando funzionano), e ci sono famiglie che si stanno riscaldando utilizzando vecchissimi impianti a carbone. Lo scorso inverno, le aule scolastiche erano rimaste al freddo a causa dei guasti alla rete di teleriscaldamento. La situazione è difficile, la rabbia è palpabile e molti rimpiangono la decisione presa 20 anni fa di rinunciare al metano. “La nostra società ha smesso di produrre ed erogare il servizio per tutti gli utenti perché era economicamente insostenibile”, commenta la Fravt. “Abbiamo continuato ad erogare il servizio, subendo grandi perdite economiche, fino alla fine dello scorso inverno, poi abbiamo dovuto inviare una lettera di disdetta a tutti i clienti”.
Fortunatamente, la situazione è diversa a Marmentino, dove la centrale a biomasse funziona senza problemi. A Collio, il problema non riguarda la centrale stessa, ma, come detto, la rete di tubature fatiscenti. Nell’altro paese, sembra che tutto funzioni correttamente. Almeno, queste sono le rassicurazioni dell’azienda al Comune.