L’imprenditore mantovano Mauro Prospero si trova attualmente ai domiciliari, colpito da 5 interdittive antimafia. La storia, ricostruita dalla Dda di Catanzaro sotto le direttive di Nicola Gratteri, ha inizio con Mario Megna, nipote di Mico, storico boss dei Papaniciari, che si vanta al telefono della sua influenza nella cosca e delle vaste aree del Nord Italia che rientrano nel suo controllo. Megna afferma di essere il padrone sul lago di Garda, a Desenzano e Sirmione. Secondo la Dda, una parte degli interessi economici della ‘ndrangheta nella zona del lago e sulle colline mantovane passa attraverso i rapporti con Mauro Prospero, l’imprenditore di Monzambano. Prospero è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa dopo il blitz dei Ros del 27 giugno che ha colpito duramente la cosca crotonese e ha svelato affari tra Calabria, Lombardia e Germania.

I carabinieri tenevano d’occhio le attività di Prospero da tempo: dalla sua passione per i cavalli e le barche di lusso, agli affari immobiliari in Svizzera, tutto sembrava essere collegato alla Calabria. Un mese dopo il blitz, il prefetto di Mantova Gerlando Iorio ha colpito cinque delle sue società dell’Alto Mantovano con interdittive antimafia. Le società operavano nel settore dell’acquisto, dell’escavazione, estrazione e trattamento di ghiaia e materiali inerti, oltre che nel settore agricolo e dell’addestramento dei cavalli da corsa, compravendita e noleggio di natanti e veicoli e della ristorazione. Martedì una delle interdittive ha avuto un effetto concreto, con la chiusura immediata del market alimentare di Prospero situato all’interno del campeggio Garda Village, su ordine del Comune di Sirmione. Il negozio, punto di riferimento fondamentale per la zona, è gestito dalla società di Prospero GardaGarage, una delle cinque colpite dalle interdittive. Secondo la relazione della prefettura, l’imprenditore aveva relazioni con esponenti della ‘ndrangheta e ambiva a mantenere rapporti economici con le pubbliche amministrazioni del territorio, anche attraverso l’iscrizione nella White list della prefettura.

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