Manipolatrice o giovane madre dalla grande forza d’animo: gli interrogativi sulla personalità della donna accusata di aver ucciso i due figlioletti

Serenella Barbieri, l’insegnante di danza di Monia Bortolotti per 17 anni, ha deciso di difenderla dalle accuse che la dipingono come un mostro. Questo è solo uno degli aspetti inquietanti di questa storia. La Monia descritta dall’indagine dei carabinieri è una ragazza lucida e manipolatrice, capace di uccidere i suoi figli e cercare di costruirsi un alibi. Ma c’è anche un’altra Monia, affettuosa e sensibile, descritta da amici e conoscenti come una persona con un grande cuore.

L’intelligenza e la capacità di linguaggio di Monia sono evidenti nei messaggi che ha lasciato su Facebook e nelle chat con le sue amiche. In uno di questi messaggi, parla della morte della figlioletta Alice e sostiene di aver avuto segni della sua presenza. Questo contrasto tra i due volti di Monia, quello manipolatore e quello affettuoso, rende ancora più difficile capire chi sia veramente questa donna.

Nonostante le prove raccolte dalla polizia, Monia è riuscita a mantenere Cristian Zorzi al suo fianco, fino al punto che i carabinieri hanno bussato alla sua porta credendo che Monia fosse con lui. Questo dimostra che l’uomo, ancora innamorato di Monia, non crede alle accuse nei suoi confronti.

Serenella Barbieri, l’insegnante di danza di Monia, ricorda di aver conosciuto la ragazza quando era solo una bambina. Era sempre affettuosa e legata al suo papà. Barbieri ha visto la madre di Monia solo in poche occasioni.

La personalità complessa di Monia e il contrasto tra i due volti che emergono da questa storia lasciano molti interrogativi senza risposta. È difficile capire chi sia veramente questa donna e cosa l’abbia spinta a commettere un gesto così terribile. Sono necessarie ulteriori indagini e analisi per cercare di comprendere appieno questa tragedia.

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