Sei giovani sono stati denunciati e sottoposti a daspo urbano per la maxi rissa avvenuta nella notte del 17 settembre 2023 in piazza Mercato a Lodi. Gli agenti della Questura di Lodi hanno individuato e denunciato i responsabili, tutti tra i 19 e i 30 anni, alla Procura. La divisione anticrimine ha notificato loro sei provvedimenti di daspo urbano emessi dal Questore al fine di prevenire la reiterazione di tali gravi fatti.
Durante quella notte, alcuni giovani si sono scontrati utilizzando oggetti atti ad offendere per futili motivi in una delle piazze centrali di Lodi. Tra i feriti c’era anche un ragazzo che ha cercato di fermare uno dei partecipanti per evitare il peggio. Le indagini hanno rivelato che tre dei partecipanti hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso: uno di loro ha riportato una frattura al setto nasale, mentre gli altri due hanno riportato ferite da taglio all’avambraccio e alle dita della mano a causa di cocci di bottiglia.
I tre giovani, residenti a Lodi, non hanno fornito alcun elemento utile per identificare gli altri responsabili. Grazie alle indagini, al sequestro dei telefoni cellulari e alle perquisizioni locali, sono state identificate altre quattro persone coinvolte nella rissa. È emerso che la rissa è stata causata da attriti risalenti al periodo dell’adolescenza e accentuata dall’assunzione di sostanze alcoliche durante la festa di compleanno di alcuni di loro.
I soggetti coinvolti, di diverse origini, sono tutti ben integrati nel contesto cittadino e sono stati identificati grazie alle telecamere di videosorveglianza. Sono stati convocati presso gli uffici della Questura dove sono stati denunciati per il reato di rissa aggravata, lesioni e porto di oggetti atti ad offendere. Uno dei partecipanti ha precedenti specifici per essere stato coinvolto in un’altra rissa avvenuta l’anno scorso nel centro di Lodi.
A seguito del deferimento all’autorità giudiziaria, il Questore ha emesso sei provvedimenti di daspo urbano nei confronti dei sei soggetti identificati. Questi provvedimenti prevedono il divieto di accesso e di stazionamento nei locali dove si somministrano bevande e alimenti, così come nelle zone interessate dalla “movida” in orario serale e notturno. Uno dei partecipanti, già colpito da un provvedimento simile in passato, è stato vietato l’accesso per un massimo di tre anni.