A Brescia, l’occupazione delle Case del Sole sta finalmente volgendo al termine dopo quasi un anno. Nel febbraio scorso, sedici appartamenti vennero occupati da famiglie e individui che, nonostante avessero qualche reddito, si trovavano ai margini del mercato abitativo. Oggi, questi appartamenti sono spesso inaccessibili per chi guadagna poco ma non è indigente al punto da ricevere aiuti dai servizi sociali. Questa è la realtà che ha portato all’occupazione di parte degli appartamenti di Aler ed Eutimm, società privata che divide la Torre con l’agenzia regionale. Queste persone hanno arredato e vissuto negli appartamenti per diversi mesi.
Ora, grazie all’Agenzia per la casa istituita dal Comune di Brescia per affrontare il problema degli affitti eccessivi, quattro famiglie hanno trovato una sistemazione altrove: tre provenienti dagli alloggi di Aler e uno da Eutimm. Entro la fine dell’anno, altre cinque famiglie troveranno una sistemazione. A quel punto, rimarranno solo pochi occupanti abusivi nella Torre, provenienti da altri comuni, che dovranno trovare un’alternativa dato che non possono più rimanere lì.
Tuttavia, la situazione non è del tutto risolta. Ad esempio, il 10 novembre è stata effettuata un’operazione di pulizia delle aree comuni, utilizzate come discariche. Oggetti vari, come mobili e elettrodomestici abbandonati, sono stati rimossi con l’aiuto della polizia locale. Non è detto che siano stati solo gli occupanti abusivi a lasciare questo materiale, ma ci sono delle tensioni legate alle spese delle utenze che gravano sugli inquilini.
Durante i dieci mesi di occupazione, sono stati consumati circa 1.500 metri cubi di acqua, pari a circa 3.000 euro di bolletta. Questi debiti restano a carico dei proprietari, sia che gli occupanti siano ancora lì, sia che siano stati trovati altri alloggi per loro. Lo stesso vale per l’ascensore e le spese condominiali.
Gli sgomberi non sono mai finiti in questi mesi. Regolarmente, ci sono persone esterne che accedono alle scale, in alcuni casi forzando le serrature, in altri grazie alla complicità di chi è già all’interno e consente loro di passare la notte. Nonostante gli occupanti abbiano trovato una sistemazione, i problemi persistono. L’edificio è accessibile a chiunque cerchi un riparo per la notte, creando un clima di insicurezza nel palazzo e nell’area verde circostante. Inoltre, le spese condominiali sono state spesso denunciate come troppo alte per degli alloggi di edilizia popolare, mettendo a dura prova le economie delle persone che vivono nella Torre realizzata da Finsibi.