Un nonno di 80 anni di Muggiò è riuscito a evitare di cadere vittima di una truffa telefonica, dimostrandosi più sveglio del suo truffatore. Questa volta, il tentativo di truffa non è avvenuto tramite un messaggio sullo smartphone, ma tramite una chiamata sul telefono fisso. La truffatrice ha atteso che l’uomo fosse da solo in casa, dimostrando di averlo tenuto sotto controllo, e poi si è spacciata per sua figlia utilizzando il suo stesso nome. La truffatrice ha richiesto al nonno una somma di 3.000 euro per delle “iniezioni costose”. Non disponendo di tale somma in casa, l’uomo ha detto alla truffatrice che avrebbe dovuto prelevarla in banca. Ma i truffatori non conoscono limiti e così la truffatrice ha chiesto dell’oro, sostenendo che in ospedale c’era la possibilità di lasciarlo come pegno e che avrebbe potuto pagare in un secondo momento. Fortunatamente, durante la chiamata, il nonno è riuscito a contattare il genero e quest’ultimo ha confermato che sua figlia non era in ospedale e che si trattava di una truffa. Le forze dell’ordine sono state contattate e questa volta tutto si è risolto per il meglio. Tuttavia, l’uomo è ancora molto provato. Questi individui senza scrupoli giocano sull’emotività e la fragilità degli anziani, rendendoli più insicuri. È importante stare vicino ai propri anziani e adottare delle strategie tra familiari per impedire loro di cadere preda di queste persone senza scrupoli. I tentativi di truffa continuano anche sugli smartphone, con messaggi che sfruttano l’emozione dei destinatari. Le forze dell’ordine consigliano di non rispondere a questi messaggi, cancellare la conversazione e, se possibile, cancellare il numero dalla rubrica. Sul sito del Comune sono disponibili anche dei consigli per contrastare le truffe agli anziani, che possono avvenire per strada, in posta, in banca o a casa. I truffatori sono sempre alla ricerca di nuove tecniche, ma è importante restare vigili e segnalare eventuali dinamiche sospette alle autorità competenti.