Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2 nel Mar Baltico è stato oggetto di accuse e sospetti da parte delle forze russe, che inizialmente avevano puntato il dito sulle forze speciali ucraine. Tuttavia, adesso è il Washington Post ad attribuire un nome al generale ucraino responsabile dell’attacco.
Secondo il Washington Post, il colonnello Roman Chervinsky, delle forze per le operazioni speciali di Kiev, avrebbe coordinato l’intera operazione di sabotaggio. Le fonti ucraine ed europee riferiscono che Chervinsky ha avuto un ruolo centrale nel bombardamento del Nord Stream avvenuto a settembre 2022.
Il colonnello Chervinsky avrebbe organizzato logisticamente l’attacco, utilizzando una squadra di sei persone che hanno noleggiato una barca a vela. Una volta sul posto, i sabotatori si sono immersi e hanno piazzato l’esplosivo sotto la rete del gasdotto, facendolo poi esplodere dopo essersi allontanati. L’attacco ha causato notevoli danni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, progettati per trasportare gas dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. Solo uno dei quattro collegamenti della rete non è stato sabotato.
Il Washington Post aggiunge che Chervinsky ha agito e pianificato l’operazione in base a precisi ordini impartiti da funzionari ucraini, sotto la guida diretta del generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate di Kiev.
È importante sottolineare che queste sono solo presunte responsabilità e che l’Ucraina nega ogni coinvolgimento nel sabotaggio. Tuttavia, l’articolo del Washington Post getta nuova luce sulla questione, mettendo in discussione la narrativa precedente che vedeva solo le forze russe come responsabili dell’attacco al gasdotto.
Le conseguenze di questa rivelazione potrebbero essere significative per le relazioni tra l’Ucraina e l’Occidente, nonché per la situazione geopolitica in generale. Sarà necessario un’attenta analisi e un’indagine accurata per confermare o smentire le informazioni riportate dal Washington Post.