“Bocciata la ‘rivoluzione M4’: ‘Ci sentiamo più lontani e isolati'”

La frazione di Novegro reclama più attenzione in diversi settori, dai trasporti alla sicurezza, dai servizi medici alla manutenzione degli spazi comuni. Questo quartiere, che conta 1.900 residenti e si trova a un chilometro e mezzo dall’aeroporto di Linate e a circa quattro chilometri dal centro di Segrate, sta chiedendo con urgenza il ripristino delle linee 73 e 38 di Atm, soppresse quando è entrata in funzione la M4 nella tratta Linate-San Babila. La linea 38, che un tempo raggiungeva Novegro, ora termina al Saini, mentre la linea 73 è stata sostituita dalla 973, che però, secondo gli utenti, ha corse meno frequenti e un percorso meno capillare. “Il risultato è che le persone anziane, come me, rinunciano a muoversi, o sono costrette a gravare sui familiari”, dichiara una residente di nome Anna Tolve, “È inaccettabile”. Anche Teresa Mattini conferma: “Non sono mai stata così disagiata. Chiediamo che si torni all’assetto di prima, con il totale ripristino dei mezzi di trasporto che raggiungevano la nostra frazione”.

C’è chi cerca di utilizzare la M4, ma il mezzo sotterraneo non è sempre adatto agli anziani e ai disabili. “Un giorno mi trovavo nell’ascensore della metropolitana, sembrava che le porte non si aprissero”, racconta Antonietta Girasole, “Poi tutto si è risolto, ma sul momento mi sono spaventata”. Tra le persone penalizzate non ci sono solo gli anziani. “Mia figlia maggiore, 15 anni, usava la linea 38 per andare a scuola e ora si trova in grande difficoltà”, dice Manuela Corigliano, “Molti di noi hanno scelto di vivere a Novegro per la vicinanza a Milano, chiediamo almeno i servizi essenziali”.

I servizi, appunto. Nella frazione mancano il medico di base e il supermercato; l’ufficio postale più vicino si trova in aeroporto (oppure a San Felice), mentre lo sportello bancomat si trova nella zona del luna park. “Per fortuna abbiamo la farmacia, ma per il resto il quartiere è sguarnito. Mancano anche luoghi di aggregazione per i giovani”, sostiene Emanuela Ronzone, “Almeno prima eravamo collegati a Milano, ora invece ci sentiamo isolati”.

Tra le richieste c’è anche quella di un potenziamento della sicurezza. “Sarebbe utile avere il vigile di quartiere, che un tempo c’era”, rimarca Eleonora Tagliabue, “Le telecamere di sorveglianza? Ce ne sono solo due in tutta la frazione. Da tempo chiediamo anche l’installazione di dossi nelle vie Novegro e Iannacci, per rallentare la velocità dei veicoli”. Questi temi sono stati oggetto di raccolte di firme nel corso del tempo.

Articolo precedenteDramma sul lavoro a Pessano con Bornago: operaio soccorso dopo un grave infortunio
Articolo successivoMonza e Brianza: il supporto alle vittime di reato che fa la differenza

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui