Chieste condanne nel secondo processo per il rogo di rifiuti a Mortara

Nel secondo processo per il rogo di rifiuti avvenuto alla ex Eredi Bertè di Mortara nel settembre 2017, sono state chieste tre condanne per altrettanti imputati. L’accusa ha richiesto una pena di 6 anni di carcere per l’ex titolare Vincenzo Bertè, 7 anni per Andrea Biani, all’epoca amministratore della Eredi Bertè Recology, e 3 anni per Vincenzo Ascrizzi, all’epoca titolare della Mwr. Le accuse in questo procedimento riguardano reati di tipo fiscale e l’accusa di riciclaggio, collegati al fallimento della ditta.

Nel processo sono parti civili il fallimento della Eredi Bertè, il Comune di Mortara, la municipalizzata As Mortara, l’associazione Futuro Sostenibile in Lomellina e Legambiente Lombardia. La sentenza è prevista per gennaio.

Nel primo processo per incendio doloso, che si è svolto nelle scorse settimane, Vincenzo Bertè è stato condannato a 4 anni di carcere, mentre l’accusa aveva chiesto 5 anni. In quella sede sono stati anche riconosciuti risarcimenti provvisionali alle parti civili.

Intanto, il Comune di Mortara ha avviato il campionamento dei rifiuti ancora presenti nell’impianto di via Fermi, al fine di bonificare la montagna da 17mila metri cubi, che supera la quantità autorizzata. Per tale operazione, saranno utilizzati fondi regionali, con una stima di costi superiori a 6 milioni di euro.

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