Aggressione razzista a Mazzano: una donna senegalese di 34 anni è stata vittima di insulti, minacce e violenza da parte dei proprietari di un bar. La situazione è degenerata nel corso di quattro giorni, culminando con l’aggressione fisica e verbale. La donna ha sporto denuncia ai carabinieri per quanto accaduto.
Il primo episodio si è verificato quando la donna ha avuto una discussione con i proprietari del bar dopo aver acquistato un succo di frutta. Il diverbio è nato dal fatto che la donna ha ritenuto di aver pagato più del dovuto per la bevanda. Il secondo episodio è avvenuto il 29 ottobre, quando la donna è tornata nello stesso bar per acquistare le sigarette. Qui è stata schiaffeggiata dalla moglie del proprietario e successivamente colpita con un pugno dal titolare. La donna è stata poi spinta fuori e picchiata.
Durante l’aggressione, i proprietari del bar hanno rivolto insulti razzisti alla donna, dicendole di tornare al suo Paese e insultandola pesantemente. La vittima ha messo tutto a verbale. La notizia della denuncia si è diffusa rapidamente a Mazzano, e il 9 novembre la donna è stata minacciata da due uomini a bordo di una macchina nera, che l’hanno avvertita di essere una donna morta da quando ha sporto denuncia.
La donna è riuscita a scappare e rifugiarsi in casa. Pochi giorni dopo, è stata raggiunta da un tunisino del posto che, mimando il gesto dello sgozzamento, le ha detto che sarebbe morta se non avesse tolto la denuncia.
Questo grave episodio di aggressione razzista ha destato indignazione e preoccupazione nella comunità di Mazzano. È necessario che le autorità competenti intervengano per garantire la sicurezza e la tutela dei diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro origine o provenienza.
È fondamentale combattere il razzismo e promuovere l’inclusione e il rispetto reciproco. Nessuno dovrebbe essere vittima di violenza e discriminazione a causa del proprio colore della pelle o della propria provenienza. La società deve condannare fermamente questi atti di odio e lavorare insieme per costruire un futuro di convivenza pacifica e rispetto reciproco.