13 Novembre 2023 – 13:17

Secondo la procura, la donna accusata dell’omicidio della piccola Diana è stata manipolata in cella. Così il pm ha chiesto di escludere dalle valutazioni del perito la relazione in cui si parla di “deficit cognitivo”.

È scoppiata una dura schermaglia tra procura e difesa in aula sulla questione della perizia psichiatrica su Alessia Pifferi. Il pm Francesco De Tommasi ha contestato in particolare la relazione delle psicologhe sui colloqui in carcere avuti dalla donna, accusata di aver abbandonato la figlioletta Diana di soli 18 mesi, poi morta di stenti. Sottolinea la procura che sia necessario togliere queste valutazioni – che hanno fatto riferimento a un serio deficit cognitivo della donna – dall’insieme dei documenti che dovranno essere analizzati dal perito Elvezio Pirfo, a cui oggi è stato affidato l’incarico di redigere la relazione sulla donna. Per la procura la donna punterebbe a modificare l’accusa da omicidio pluriaggravato – in cui rischia l’ergastolo – a morte a seguito di abbandono di minore.

“Alessia Pifferi è stata influenzata nel fornire una versione differente rispetto a quella che spontaneamente ha dato all’inizio”, le parole del pm Francesco De Tommasi oggi in aula davanti alla corte d’Assise di Milano. E ancora: “Sono accertamenti privi di dignità scientifica. Non si è trattato di un percorso di assistenza per la detenuta, ma di un percorso di revisione dei fatti come se fossero consulenti privati della difesa”.

Da parte sua, la difesa, con l’avvocata Alessia Pontenani, ha chiesto di sentire le psicologhe e in alternativa ha invitato la procura ad aprire un fascicolo sulle esperte. “Pifferi non solo ha un problema cognitivo molto grave, ma non riesce a comprendere le conseguenze delle sue azioni – ha detto il legale dopo l’udienza – è come se fosse una bambina”. E ancora: “Il pubblico ministero insiste nel dire che è stata manipolata e che le è stato suggerito cosa dire da psicologi e difensori, per quello ho chiesto che venissero sentite le psicologhe, ma la corte lo ha ritenuto non fattibile, ritenendolo non importante”, ha concluso.

L’imputata è a processo per l’omicidio pluriaggravato della figlioletta. L’inizio dei lavori a cui parteciperanno anche i consulenti della procura e della difesa inizieranno il prossimo 27 novembre. Il deposito della relazione invece è fissato nel termine di 90 giorni. La prossima udienza in cui inizierà la discussione sarà il 4 marzo dell’anno prossimo.

A luglio scorso la madre di Pifferi, Maria Assandri, ha rilasciato alcune dichiarazioni davanti alla corte d’Assise, riprese dalla trasmissione Quarto Grado. La donna ha detto di avere tenuto la piccolina, dietro richiesta della figlia, dopo essere stata ricoverata per un mese (appena nata) all’ospedale di Bergamo. “La bambina stava male – le affermazioni della donna – ma lei mi ha detto che era in vacanza a Montecarlo con il bambino e che poteva raggiungermi solo il giorno dopo”.

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