VARESE – In processo per il furto di due paia di occhiali e per il tentato furto di un altro paio, danneggiato e rimasto attaccato all’espositore nel negozio del centro di Varese preso di mira da un uomo del 1978 e da una donna di 34 anni.
Un episodio che risale a dicembre 2020, ma il processo è ancora in corso in tribunale a Varese, dove nell’ultima udienza è toccato all’ex responsabile dell’esercizio commerciale ricostruire la dinamica del fatto.
La testimonianza chiave
Come sono riusciti i due malviventi ad impossessarsi degli occhiali, protetti dall’anti taccheggio? “Non ne ho idea, è il loro mestiere – ha affermato il testimone rispondendo al difensore di uno degli imputati – Io sono un ottico, lei fa l’avvocato, loro fanno i ladri”. Come per dire: sono specializzati in quello che fanno.
Interpretazioni a parte, il testimone in quel giorno di dicembre di tre anni fa si era insospettito per l’atteggiamento dell’uomo e della donna all’interno del negozio e ad un certo punto, vedendoli girare come se fossero pronti a “fare qualcosa di sbagliato”, li aveva avvertiti: “Chiamo i carabinieri”.
I due avevano quindi puntato verso l’uscita e quando la donna aveva varcato la soglia era partito l’allarme dell’anti taccheggio. Il responsabile del negozio, come lui stesso ha ricordato davanti al giudice, aveva cercato di raggiungerli, ma si era fermato a poca distanza dall’ingresso dell’esercizio. Era da solo, c’erano i clienti e quei due erano già lontani.
Il riconoscimento
Poi però era arrivata la polizia, ha aggiunto il testimone, e lui aveva subito riferito agli agenti alcuni particolari di uno dei due ladri: occhi azzurri, pupille dilatate, tatuaggi su mani e collo. In seguito gli erano state mostrate delle foto di soggetti noti alle forze dell’ordine, e così era arrivato il riconoscimento dell’uomo ora a processo, attualmente detenuto per un’altra vicenda.