La caccia nei parchi sovra-comunali è ancora consentita? La risposta è sì. Questo è previsto da una legge regionale e il ruolo degli enti locali è molto limitato. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. Ad esempio, nel Parco Ato Milanese la caccia è vietata per particolari motivazioni. Recentemente, il tema è tornato di attualità a causa dell’uccisione di un cane all’interno del parco del Roccolo. Il cane è stato ucciso da un cacciatore, che era libero di sparare in un’area in cui la caccia è consentita, durante un periodo di “caccia aperta”. I proprietari del cane stanno lottando per chiedere al sindaco di Parabiago di rivedere almeno i confini di caccia, considerando che molte persone passeggiano con bambini e cani nei sentieri del parco. Ma vediamo quali sono le regole attualmente in vigore.

La caccia può essere praticata nel Parco del Roccolo dalla terza domenica di settembre fino al 31 gennaio, escludendo i giorni di martedì e venerdì, dalle prime ore del mattino fino al tramonto. Anche all’interno del Parco del Roccolo, la caccia è consentita in quanto i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale non rientrano tra le aree protette in cui la caccia è vietata secondo la normativa nazionale e regionale. L’ente competente per la caccia è la Regione Lombardia, attraverso gli uffici delle sedi territoriali. Le specie che possono essere cacciate e i relativi periodi sono elencati in una legge regionale. Nel Parco del Roccolo, le specie di maggior interesse per la caccia sono il coniglio selvatico, la minilepre, il fagiano comune e la starna, quest’ultima allevata e rilasciata in determinati periodi.

Ci sono alcune aree nel Parco del Roccolo in cui sia la caccia che l’addestramento dei cani sono vietati, come le Zone di Rifugio e Ambientamento, la Zona di Ripopolamento e Cattura di Arluno-Vanzago e le fasce di rispetto. La caccia è vietata entro 100 metri da edifici adibiti ad abitazione o a posto di lavoro, entro 50 metri da strade e ferrovie, ad eccezione di alcune strade specifiche. È vietato sparare da meno di 150 metri da edifici, strade e ferrovie. La vigilanza sulla caccia è responsabilità della Polizia Provinciale, dei Carabinieri Forestali, delle guardie volontarie delle associazioni venatorie e delle G.E.V. abilitate.

Le stesse regole si applicano anche nel Parco dei Mughetti e nel Parco dei Mulini. Anche in queste aree sovracomunali ci sono alcune zone in cui sia la caccia che l’addestramento dei cani sono vietati, come le Zone di Rifugio e Ambientamento e le fasce di rispetto indicate dalla normativa vigente.

Nel Parco Alto Milanese, invece, la caccia è vietata. I tre comuni di Castellanza, Busto Arsizio e Legnano hanno firmato una delibera che ha vietato l’attività venatoria nel polmone verde di interesse sovra-comunale per motivi di sicurezza. All’interno del Parco Alto Milanese, solo la Polizia Provinciale è autorizzata a sparare in caso di necessità di contenimento di alcune specie animali, come i conigli o le minilepri. Tuttavia, viene emessa un’ordinanza e la cittadinanza viene opportunamente avvisata.

Il divieto di caccia nel Parco Alto Milanese ha favorito e tutelato la biodiversità delle specie animali, in particolare degli uccelli, che trovano un luogo sicuro dove vivere in questa oasi verde.

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