Giustizia: il tribunale di Milano. Immagine generica. Foto ANSA/Roberto Ritondale

Milano è stata teatro di un episodio di violenza giovanile e degrado, che ha portato all’arresto di quattro persone questa mattina da parte della Polizia di Stato. I quattro giovani, due minorenni e due ventenni, sono accusati di tentato omicidio in concorso. Il gruppo è ritenuto responsabile dell’aggressione a un ragazzo di 21 anni, che è stato accoltellato e gravemente ferito il 2 settembre scorso nei pressi del parco Bam di Milano.

Tutti egiziani, sia gli aggressori che la vittima, si sono casualmente incontrati in piazza Gae Aulenti, tarda sera, mentre il ragazzo di 21 anni era in compagnia di altre persone. Una lite per motivi futili è improvvisamente degenerata in una violenta aggressione con coltelli. Il gruppo, dopo aver immobilizzato il ragazzo di 21 anni, ha scatenato la sua furia senza pietà. Poi la lama è stata conficcata nell’addome e girata, causando una ferita profonda. I quattro si sono poi dati alla fuga, lasciando la vittima a terra, agonizzante.

I presunti responsabili sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Milano e dal Tribunale per i Minorenni. I due più giovani, di 16 e 17 anni, sono stati trovati nei pressi della stessa piazza Gae Aulenti e portati al Beccaria di Milano. Uno dei due ventenni è stato trovato in un alloggio abusivamente occupato insieme ad altri connazionali in via Cavezzali 11, mentre il secondo ha ricevuto la notifica del provvedimento nel carcere di Busto Arsizio, dove è detenuto a seguito di un arresto per rapina.

Questo episodio di violenza e degrado giovanile è solo uno dei tanti che accadono nella nostra città. È importante che le autorità prendano provvedimenti e che la società in generale si mobiliti per combattere questo fenomeno. Non possiamo permettere che la violenza prenda il sopravvento e metta a rischio la vita dei nostri giovani. È necessario investire nella prevenzione, nell’educazione e nel sostegno alle famiglie, per cercare di evitare che situazioni simili si ripetano in futuro. Solo così potremo garantire un futuro migliore per tutti.

Articolo precedenteIl processo di Alessia Pifferi: la verità sulla madre che ha abbandonato la figlia a Milano
Articolo successivoIl fallimento dell’As Varese 1910: la condanna di Massimo Trainito

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui