Il caso Wte: rinviata al 29 novembre l’udienza del processo

L’udienza del processo a carico dei responsabili dell’azienda Wte, accusati di aver smaltito fanghi tossici su vasti territori del Nord Italia, è stata rinviata al 29 novembre. L’accusa riguarda lo smaltimento di oltre 150 mila tonnellate di fanghi tossici su 3 mila ettari di campi di 78 Comuni, di cui 31 nel bresciano, nel periodo tra il 2018 e il 2019.

Il rinvio è stato deciso in quanto il giudice è stato ritenuto incompatibile, avendo già giudicato in merito a un sequestro durante le fasi delle indagini. Pertanto, nella prossima udienza verrà fissata una nuova data con un altro giudice.

Un altro aspetto preoccupante riguarda la mancata costituzione del Ministero dell’Ambiente come parte civile. Imma Lascialfari di Ambiente Futuro Lombardia ha espresso la sua indignazione, affermando che è gravissimo che il Ministero non si sia costituito parte civile e chiedendo a Meloni di intervenire affinché si ascoltino i cittadini che da 23 anni sopportano questa situazione.

La giornata è iniziata con un flash mob fuori dal Tribunale. Alle 8.45, associazioni ambientaliste e cittadini che per 20 anni hanno dovuto subire i disagi causati dalla Wte si sono riuniti per manifestare il loro dissenso.

Leggi anche: Rinviata al 15 novembre l’udienza preliminare per la Wte, accusata di spargere fanghi contaminati come concime.

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