La morte di una giovane ragazza di 31 anni alle porte di Mantova, avvenuta due anni fa, torna ad essere al centro dell’attenzione. Inizialmente classificata come suicidio, adesso l’ex fidanzato della vittima è indagato per istigazione al suicidio. I genitori della ragazza hanno commissionato una serie di accertamenti al generale Luciano Garofalo, ex comandante del Ris di Parma, convinti che la figlia non si sia tolta la vita da sola. Le indagini svolte dall’ex comandante sembrano confermare questa ipotesi, poiché la disposizione delle tracce di sangue nell’appartamento non sembrerebbe compatibile con un suicidio. Inoltre, sorge il dubbio sul comportamento dell’ex fidanzato, che al momento del ritrovamento della ragazza agonizzante, ha chiamato un vicino di casa invece di prestare soccorso immediato, nonostante sia un operatore sanitario. La sera della tragedia, la coppia aveva litigato durante il ritorno da un agriturismo e la giovane era risalita in casa da sola piangendo. L’ex fidanzato, dopo un po’ di tempo, l’aveva raggiunta e l’aveva trovata in condizioni critiche. Anche la magistratura ha richiesto ulteriori approfondimenti sull’episodio, affidando al Ris di Parma nuovi accertamenti. Ora spetta ai militari del Reparto investigazioni scientifiche presentare le loro risultanze entro 90 giorni. In base a questi esiti, la morte della giovane potrebbe finalmente trovare una svolta.

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