Indagini scientifiche e prove tridimensionali: il caso dell’omicidio di via Sanvito

Le indagini sull’omicidio di Carmela Fabozzi, avvenuto il 22 luglio 2022 nell’appartamento di via Sanvito a Malnate, sono state affidate ai Ris di Parma. Durante il processo per l’omicidio della donna, le slide del sopralluogo e delle successive indagini genetiche sono state presentate in tribunale a Varese.

Le indagini accusatorie hanno portato alla prova della presenza di Sergio Domenichini, 67 anni, nell’abitazione della vittima al momento dell’omicidio. Le impronte di scarpe sporche di sangue trovate in via Sanvito e confrontate con le scarpe sequestrate all’imputato, delle “Ig&Co” blu, taglia 43, sono state ricondotte a Domenichini dai Ris.

L’identificazione delle impronte, spiegate in aula dal tenente colonnello Antonio Pasquale Lazzaro, comandante della sezione impronte del Ris di Parma, ha raggiunto il livello più alto nella scala valoriale europea. Oltre alle caratteristiche fisiche del modello di scarpa, sono stati presi in considerazione anche gli elementi legati all’usura, al fine di escludere il rischio di confondere una calzatura con un’altra. In particolare, i Ris si sono concentrati su due punti consumati della suola di una delle scarpe e sulla presenza di un sasso incastrato nella suola stessa.

Un altro elemento determinante per l’accusa è stato il risultato delle analisi effettuate sui tamponi prelevati sotto le unghie della vittima. Attraverso l’analisi dell’unghia dell’indice della mano destra di Carmela Fabozzi, i Ris hanno isolato un “assetto genotipico complesso”, che coinvolge sia la vittima che l’imputato, secondo il maresciallo Luca Palmaccio.

Gli esperti hanno inoltre lavorato sul cosiddetto “reperto 5”, un pesante vaso di vetro sporco di sangue trovato sul mobile nel corridoio della casa di Fabozzi, dove sarebbe iniziata l’aggressione secondo i Ris. Il tenente colonnello Lazzaro sostiene che il vaso sia l’arma del delitto. All’interno dell’oggetto sono state trovate sette impronte digitali, due delle quali sono state sufficienti ai Ris per l’identificazione personale di Sergio Domenichini. L’identificazione è basata su “diciannove punti caratteristici”, tre in più rispetto alla “soglia” considerata accettabile dalla giurisprudenza italiana.

Sergio Domenichini, accusato di aver ucciso Carmela Fabozzi per impossessarsi dei suoi gioielli, venduti in un Compro Oro di Varese prima di partire per le vacanze al mare, si dichiara innocente. Al ritorno in aula, potrebbe essere sottoposto alle domande delle parti.

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