Durante un recente incontro a Cremona con i vertici nazionali della Fnaarc, la Federazione agenti di commercio, è emersa una protesta che riguarda l’attuale deducibilità fiscale dell’auto, considerata ormai anacronistica. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il presidente nazionale della Fnaarc, Alberto Petranzan, e il presidente di Cremona, Dino Barbieri, per approfondire la questione.
Secondo Petranzan, l’attuale sistema di deducibilità fiscale dell’auto non tiene conto delle esigenze attuali del settore commerciale e si basa su una logica superata. Infatti, le normative attuali permettono di detrarre solo una parte delle spese sostenute per l’acquisto e l’utilizzo dell’auto, senza considerare la sua effettiva importanza per lo svolgimento dell’attività di agente di commercio.
Il presidente nazionale della Fnaarc sostiene che l’auto rappresenta uno strumento fondamentale per gli agenti di commercio, che spesso devono spostarsi continuamente per raggiungere i clienti e svolgere il proprio lavoro. Pertanto, la sua deducibilità fiscale dovrebbe essere rivista e adeguata alle reali esigenze del settore.
Anche il presidente di Cremona, Dino Barbieri, concorda con Petranzan sull’anacronismo dell’attuale deducibilità fiscale dell’auto. Barbieri sottolinea che gli agenti di commercio sono costretti a sostenere ingenti spese per l’acquisto e il mantenimento dell’auto, senza poter beneficiare di un adeguato riconoscimento fiscale.
Secondo Barbieri, sarebbe opportuno introdurre un sistema di deducibilità fiscale dell’auto che tenga conto non solo delle spese di acquisto, ma anche di quelle di manutenzione, carburante e assicurazione. In questo modo, gli agenti di commercio potrebbero beneficiare di un riconoscimento fiscale più equo e proporzionato alle effettive spese sostenute.
In conclusione, l’attuale deducibilità fiscale dell’auto è considerata anacronistica dalla Fnaarc e dagli agenti di commercio. Sia Petranzan che Barbieri sottolineano l’importanza di rivisitare le normative in materia, al fine di garantire un riconoscimento fiscale adeguato alle reali esigenze del settore. Speriamo che le istanze emerse durante l’incontro a Cremona possano trovare ascolto e portare a una revisione delle attuali disposizioni.