I soccorsi
La decisione della ex compagna di andare a convivere con un altro membro del movimento è stata considerata un “tradimento della fratellanza”, motivando l’aggressione che ha causato gravi lesioni al nuovo compagno la sera del 22 aprile a Turate. L’uomo, di 59 anni, ha subito una frattura del collo del femore e dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico per l’installazione di una protesi e a un lungo periodo di riabilitazione. Per questo attacco, ieri è iniziato il processo a Como per Paolo Mocavero, di 65 anni, di Castello Tesino in provincia di Trento, leader del movimento “Centopercento Animalisti”, considerato anche l’autore delle minacce diffuse nei giorni precedenti su Facebook con la promessa di “fargliela pagare”.
La colpa della vittima era quella di aver intrapreso una relazione e di essere andato a convivere con l’ex compagna di Mocavero. Quella sera, dopo una riunione del movimento a Saronno, alla quale avevano partecipato tutti, l’ex compagna dell’imputato e la vittima si erano recati a casa, a Turate. Ma qui l’uomo era stato aggredito sul cancello di casa da due individui con il volto parzialmente coperto da felpe, che lo avevano sbattuto contro la recinzione e colpito ripetutamente con calci anche quando era a terra, fino a fratturargli il femore. Insieme a Mocavero, è accusato di lesioni gravi Gabriele Balestracci, di 36 anni, di Casazza, in provincia di Bergamo: entrambi sono già stati sottoposti alla misura del divieto di avvicinamento alla vittima. L’identificazione degli aggressori è stata effettuata dai carabinieri di Turate, che avevano ricevuto la denuncia.
Una settimana fa, Mocavero è stato condannato a 8 mesi di reclusione dal Tribunale di Padova per diffamazione nei confronti dell’ex calciatore Roberto Baggio, a causa di alcune dichiarazioni fatte in diretta durante una trasmissione radio, in cui lo accusava di essere un “grande assassino in quanto cacciatore”. Mocavero ha altre tre cause simili in corso contro l’ex calciatore.
