Il Ticino è il protagonista principale della tappa da Biasca a Bellinzona. La sua sorgente principale si trova in testa alla val Bedretto, al Passo di Novena, a circa 2.480 metri di quota, mentre un’altra sorgente si trova vicino all’Ospizio del San Gottardo e si unisce alla prima ad Airolo.

Lungo la Via Francisca, si incontra il fiume appena usciti da Biasca. Fino a Lodrino, lo si costeggia sulla destra per poi oltrepassarlo e restare sulla sinistra fino all’ingresso nella capitale del cantone.

Si tratta di un percorso di 25 chilometri completamente pianeggiante e senza mai incontrare un centro abitato, ad eccezione di Cresciano, dove il sentiero torna sulla strada per poi immergersi nuovamente nella natura.

Proprio all’uscita di questo borgo, dove si trova anche una stazione ferroviaria, si incontra un importante lavoro realizzato tra il 2013 e il 2015 sul corso d’acqua. Il fiume Ticino presenta infatti alcune problematiche dovute alle attività umane, come opere di arginatura, prelievi d’acqua e produzione di energia idroelettrica, che nel tempo hanno compromesso gli ecosistemi acquatici. Grazie a interventi di strutturazione dell’alveo, è possibile ripristinare zone di erosione o di deposito, ricreando una dinamica più naturale a favore della biodiversità.

Gli interventi di rinaturazione di Cresciano e Moleno, oltre a rivitalizzare il fiume, favoriscono anche la fauna ittica, la fauna terrestre e l’avifauna, come ad esempio la natrice tassellata, il martin pescatore, il corriere piccolo e il piro piro piccolo.

Se la tappa da Aquila a Biasca era caratterizzata dalla storia, nonostante la protagonista fosse la valle e le montagne circostanti, quella fino a Bellinzona è animata da una natura rigogliosa con boschi e prati. Si nota la cura del territorio in diverse forme. Lungo il sentiero di Riviera, sono presenti numerosi pannelli che spiegano la presenza delle piante autoctone, come Robinia, frassino, pino silvestre, quercia, biancospino, corniolo, nocciolo, rovo comune ed edera. Questo è un modo per sensibilizzare le persone all’ambiente durante il percorso.

Dopo venti chilometri, si entra nel territorio del comune di Bellinzona, ma come per Pavia, l’ingresso nella città non prevede l’attraversamento della periferia. Si arriva quasi al centro attraverso una ciclabile sterrata lungo il Ticino. La capitale ci accoglie con un cielo azzurro e con la vista dei suoi imponenti castelli.

Questa notte dormiamo nell’ostello della gioventù, che si trova subito sotto le mura in una struttura molto bella.

Anche lungo la tappa di oggi, i segnavia sono posizionati in modo perfetto grazie al grande lavoro svolto dall’associazione amici della Via Francisca.

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