Emanuela Di Pietro, 57 anni, insieme a suo padre, 82enne con invalidità e disabilità, si trova in una situazione difficile a causa della mancanza di un ascensore nel condominio in cui vivono. Nonostante abbiano partecipato a un bando per ottenere una casa popolare con l’elevatore, si sono classificati al 1.906esimo posto e rischiano di non ottenere l’alloggio desiderato.

Il padre di Emanuela ha una grave invalidità e una disabilità motoria che lo costringe a muoversi solo sulla sedia a rotelle. Vivendo al terzo piano di un condominio senza ascensore, il padre non esce mai di casa se non per recarsi in ospedale per visite o esami. Emanuela è costretta ad aiutarlo a salire tre rampe di scale ogni volta, spesso chiedendo l’aiuto di una badante o pagando qualcuno per l’assistenza.

La situazione è diventata insostenibile per entrambi. Le condizioni di salute del padre di Emanuela sono diventate incompatibili con la vita in uno stabile senza ascensore e anche per Emanuela è un grande sforzo ogni volta che devono uscire di casa. La loro richiesta di un alloggio con ascensore non ha ricevuto alcuna priorità in graduatoria, il che ha spinto Emanuela a denunciare la mancanza di attenzione nei confronti delle persone con disabilità.

Emanuela e suo padre vivono in quel condominio dal 2015, quando ancora il padre poteva camminare. Le sue condizioni di salute sono peggiorate nel tempo e ora è costretto a spostarsi sulla sedia a rotelle a causa di una neuropatia e di una vasculopatia diabetica. La loro speranza di ottenere un alloggio più adatto alle loro esigenze sembra svanire, ma Emanuela è determinata a lottare per la loro dignità abitativa.

La storia di Emanuela e suo padre mette in luce la difficoltà che molte persone con disabilità affrontano nel trovare una sistemazione adeguata. È importante che le istituzioni si occupino di garantire la presenza di ascensori negli edifici e di fornire supporto alle persone con disabilità, affinché possano vivere in modo dignitoso e indipendente.

La situazione di Emanuela e suo padre è solo uno dei tanti casi simili che si verificano quotidianamente. È necessario che la società prenda coscienza di queste problematiche e si impegni a trovare soluzioni a lungo termine. La dignità abitativa è un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche. Solo così potremo costruire una società inclusiva e solidale.

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