Tragedia a Brescia: paziente dimesso dalla clinica per la riabilitazione muore per Covid

Un caso drammatico si è verificato a Brescia, dove un paziente è deceduto a causa del Covid dopo essere stato dimesso dalla clinica in cui si stava sottoponendo a riabilitazione. L’uomo, di 72 anni, era stato ricoverato in ospedale per un problema cardiaco e successivamente trasferito presso la Domus Salutis, un centro sanitario privato accreditato per la riabilitazione. Tuttavia, tre giorni dopo la sua dimissione, è stato ricoverato in codice rosso al pronto soccorso e purtroppo non ce l’ha fatta.

La moglie dell’uomo ha presentato un’esposto alla procura, accusando la Domus Salutis di averlo dimesso in modo imprudente. La pm Caty Bressanelli ha aperto un’indagine per omicidio colposo, ma inizialmente aveva chiesto l’archiviazione. Tuttavia, il giudice ha deciso di disporre ulteriori indagini dopo l’opposizione della famiglia del paziente.

L’uomo, nato nel 1949 e già affetto da una patologia polmonare, era stato operato al cuore presso l’ospedale Civile nel novembre 2020. Durante la sua degenza, aveva effettuato quattro tamponi, che erano risultati negativi. Dopo essere stato dimesso, è stato trasferito alla Domus Salutis, dove ha contratto il Covid dopo un paio di settimane. Nonostante la positività al virus, è stato nuovamente dimesso. La sua condizione è peggiorata rapidamente e, nel giro di tre giorni, è stato riportato in ospedale in fin di vita, dove è poi deceduto.

Secondo la moglie del paziente, una volta che è stata accertata la positività al Covid, la clinica lo ha semplicemente congedato, prospettandogli solo la possibilità di tornare a casa o di isolarsi in un “Covid hotel”, senza offrirgli il ricovero ospedaliero. I medici della Domus Salutis, nonostante fossero a conoscenza della patologia polmonare preesistente del paziente e delle frequenti complicazioni del Covid, hanno deciso di dimetterlo senza preoccuparsi della sua salute. Il personale della clinica afferma invece che sia stato il paziente a rifiutare il ricovero, ma la cartella clinica non riporta alcuna dimissione volontaria e i campi relativi all’uscita contro il parere medico sono rimasti vuoti.

Ora la procura dovrà ascoltare la moglie e il compagno di stanza del paziente e valutare eventuali responsabilità mediche da parte dei professionisti della Domus Salutis. Questo tragico episodio solleva importanti questioni sulla gestione dei pazienti Covid all’interno delle strutture sanitarie e sulla necessità di garantire una corretta assistenza medica a tutti i pazienti, soprattutto quelli più vulnerabili.

Articolo precedenteLotta al femminicidio: il dolore di Oleksandr per Yana e Chiara
Articolo successivoUn automobilista di 63 anni salva la vita grazie all’intervento tempestivo a Trignano

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui