Indagine della Guardia di Finanza sugli uffici comunali di Arcore
La Guardia di Finanza ha effettuato delle indagini negli uffici comunali di Arcore, in Largo Vela, al fine di fare chiarezza sulla procedura messa in atto per l’acquisto e l’installazione di alcune telecamere del sistema di videosorveglianza. I sospetti sono che ci sia stato un comportamento irregolare da parte del Comune per favorire l’acquisto degli apparecchi presso l’azienda in cui lavora il figlio dell’ex vicesindaco Pino Tozzi.
Per comprendere meglio la situazione e il motivo per cui l’ex vicesindaco è stato silurato dal sindaco Maurizio Bono, dobbiamo tornare indietro al luglio 2022. In quel periodo, gli uffici comunali decisero di attuare una procedura di assegnazione diretta per l’acquisto delle telecamere, senza indire una gara d’appalto. Il Comune aveva partecipato al bando “scuole sicure” e aveva ottenuto finanziamenti per la prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi delle scuole.
I tempi stretti per ottenere i finanziamenti hanno portato gli uffici a richiedere preventivi ad alcune aziende del settore, per poi affidare l’incarico all’azienda in cui lavora il figlio dell’ex vicesindaco e attuale coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.
La settimana scorsa, la Guardia di Finanza ha effettuato una “visita” negli uffici comunali, sequestrando tutta la documentazione per accertare eventuali irregolarità. Tuttavia, la questione si è arricchita di un ulteriore capitolo che riguarda indirettamente le indagini della Guardia di Finanza.
Sembra che le telecamere siano state installate abusivamente su diversi pali della luce dal Comune stesso, che avrebbe quindi utilizzato energia elettrica senza pagare Enel. Quest’ultima ha inviato una raccomandata agli uffici di Largo Vela, contestando gli allacciamenti abusivi alla rete elettrica per alimentare le nuove telecamere.
Il sindaco Bono è rimasto colpito da questa lettera e ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Monza per presunte irregolarità amministrative commesse dai suoi uffici. L’amministrazione comunale di Arcore sta già svolgendo accertamenti sulla questione.
Il sindaco vuole capire chi ha autorizzato l’acquisto e l’installazione delle telecamere e quale impresa ha effettivamente seguito l’installazione, compreso l’allaccio abusivo alla rete elettrica.
Al momento, il sindaco non ha rilasciato dichiarazioni sulla questione. Se emergeranno irregolarità, potrebbe presentare un altro esposto-denuncia nei confronti dei responsabili, per tutelare se stesso e la città che amministra.