La tragica storia di Julia Olga Calzoni Sforza è ancora ricordata oggi, nonostante siano passati molti anni dalla sua morte. Era una ragazzina di soli 17 anni quando fu vittima della violenza di due ragazzi della “Milano bene” negli anni ’70. Il suo fidanzato, Giorgio Invernizzi, e il suo amico Fabrizio Demichelis la portarono con l’inganno fuori città, nel Bosco del Carengione, un luogo isolato e poco frequentato. Qui, forse nel tentativo di mettere in piedi un sequestro a scopo estorsivo, la uccisero brutalmente con calci, bastonate e cinque colpi di pistola. Ancora oggi, nel Bosco del Carengione, c’è una piccola e nascosta lapide che ricorda la sua tragica morte avvenuta nel marzo del 1976. Sabato prossimo, in occasione della Giornata per l’eliminazione della Violenza contro le donne, chi ancora ricorda Julia porterà un fiore per rendere omaggio alla sua memoria. È un modo per “dare un segno” e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere che ancora persiste. Non dobbiamo dimenticare le vittime e lavorare insieme per eliminare questa piaga dalla nostra società.

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