Processo inizierà in tribunale per Raffaella Ragnoli, accusata di aver ucciso Romano Fagoni davanti al figlio minorenne. La donna si è costituita, ma sua sorella no.
Raffaella Ragnoli, una donna di 57 anni, è in carcere dal 29 gennaio scorso, accusata di omicidio volontario aggravato nei confronti del marito Romano Fagoni, un operaio di 59 anni. La furia esplose quella sera nella loro casa a Nuvolento poco prima di cena. Fu il loro figlio quindicenne a cercare di disarmare sua madre che stava aggredendo il padre. Il ragazzo si è costituito parte civile nel processo, ma non era presente in aula. La sorella maggiore, Romina, invece, ha deciso di non costituirsi. Nel luglio scorso, durante un’udienza preliminare, il ragazzo confermò le dichiarazioni fatte poco dopo il delitto, raccontando il clima teso in casa e il carattere autoritario del padre. La madre ha sempre sostenuto di aver colpito il marito per salvare il figlio, temendo per la sua incolumità a causa di un precedente litigio tra la vittima e il ragazzo, durante il quale il padre gli avrebbe puntato un coltello alla gola. Durante l’udienza, i primi testimoni a deporre sono stati i carabinieri che hanno indagato sul caso. Secondo le indagini, l’imputata avrebbe colpito il marito con due coltelli da cucina diversi, entrambi sporchi di sangue. Quando i militari entrarono in casa, trovarono Raffaella seduta al tavolo con la testa rivolta verso il figlio, entrambi con gli abiti sporchi di sangue. Secondo il giudice, attraverso i sei fendenti alla gola inferti al marito, la signora Raffaella ha riversato la rabbia delle sue sofferenze e frustrazioni accumulate nel corso della loro convivenza.