Un cittadino tunisino di 52 anni è stato espulso dal territorio nazionale subito dopo essere stato rilasciato dalla prigione. L’uomo era stato coinvolto in diversi episodi criminali, tra cui una rapina commessa nel 2018 ai danni di una coppia di giovani pavesi.
La Questura di Padova ha eseguito il 200° provvedimento di collocamento presso un Centro di Permanenza e Rimpatrio (CPR) dell’anno. Il cittadino tunisino di 52 anni, appena uscito dalla Casa di Reclusione per fine pena, è stato oggetto di questa decisione.
Il Questore di Padova ha emesso il provvedimento di espulsione, ordinando il trattenimento presso il CPR di Ponte Galeria, a Roma. L’uomo era entrato in Italia nel 1995 attraverso la frontiera di Genova, regolarizzando la sua posizione nel paese tramite la sanatoria del 1998. Tuttavia, nel 2003, il permesso di soggiorno che gli era stato rilasciato dalla Questura di Lodi fu revocato a causa della sua “pericolosità sociale”.
La sua storia giudiziaria è segnata da diversi episodi criminali. Nel gennaio 2014, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lodi emise un provvedimento di cumulo pene concorrenti, condannandolo a 3 anni di reclusione e una multa di 600 euro per il reato di rapina. Successivamente, nell’ottobre del 2019, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Milano emise un nuovo provvedimento di cumulo pene concorrenti, infliggendo una pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 2700 euro. Le condanne riguardavano reati come rapina, rapina in concorso, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
In particolare, l’uomo è stato ritenuto responsabile di una rapina avvenuta nel 2018 in provincia di Pavia, in cui, insieme ad altri due complici, ha minacciato e costretto una coppia di giovani a guidare per oltre mezz’ora prima di rapinarli, facendo poi perdere le proprie tracce a bordo dell’auto.
La decisione della Questura di Padova di eseguire l’espulsione sottolinea la determinazione delle autorità nel contrastare la presenza di individui pericolosi sul territorio nazionale, confermando il costante impegno nella gestione delle politiche migratorie e nella tutela della sicurezza pubblica.