Le forze dell’ordine, come i Carabinieri e la Polizia di Stato, possono vantare personale appositamente formato per gestire i casi di violenza di genere. Queste squadre specializzate sono disponibili 24 ore su 24 e sono specializzate nel primo contatto con le potenziali vittime. La loro tempestività è fondamentale per allontanare la vittima dall’aggressore e risponde anche alle disposizioni della legge sul “Codice rosso”. Inoltre, queste squadre sono in grado di instaurare una fiducia con le vittime, spesso donne confuse che non sono ancora sicure di voler denunciare.

Il colonnello Salvatore Sauco, comandante provinciale dei Carabinieri, sottolinea l’impegno dell’Arma nel contrastare la violenza di genere. La prevenzione è un’arma molto importante e i Carabinieri sono attenti ai potenziali segnali di aiuto. La loro presenza capillare sul territorio, attraverso le numerose stazioni, permette di facilitare la percezione del rischio. Invitano le vittime a denunciare e ad avvicinarsi alle forze dell’ordine senza esitazioni. Inoltre, è fondamentale fare rete con gli altri attori sociali coinvolti nell’aiuto alle vittime. Infine, i Carabinieri possono contare su sottufficiali formati appositamente per raccogliere le denunce delle vittime.

Anche nella Polizia di Stato esiste un team specializzato nella gestione dei codici rossi. Il questore Stanislao Schimera sottolinea l’importanza della presenza storica delle donne in divisa, che rappresenta un valore aggiunto per la polizia. Quando si ritiene di essere vittima di violenza, la prima cosa da fare è parlare con la polizia, senza accusarsi, ma semplicemente raccontare ciò che sta accadendo. La polizia offre anche un aiuto di carattere sociale e ha notato una maggiore sensibilità delle vittime nell’avvicinarsi alle forze dell’ordine grazie all’impegno delle reti antiviolenza. Questo settore ad hoc creato all’interno della Squadra mobile svolge un ruolo fondamentale tra le indagini di polizia e un approccio di natura sociale.

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