Condannato per stalking: un uomo di 30 anni è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione dopo aver perseguitato la sua ex compagna per mesi. La sentenza è stata pronunciata dal Gup di Como, Carlo Ceccheti, in seguito alle accuse di stalking sollevate dalla donna. La vittima ha denunciato di essere stata tormentata ripetutamente dall’ex compagno, che avrebbe raggiunto lei e la loro figlia a casa della suocera, dove la donna aveva trovato rifugio dopo la fine della loro relazione. L’uomo aveva anche minacciato di portare la bambina in Marocco, lontano dalla madre e dai nonni. Aveva persino minacciato di uccidere la figlia e la sua famiglia se avessero osato denunciarlo. La donna ha deciso di denunciare l’ex compagno dopo quattro mesi di sopportazione e tormenti, che si prolungavano fino a tarda notte. L’uomo suonava continuamente il citofono, disturbando la vittima, la sua famiglia e i vicini. Nonostante l’ordinanza di custodia cautelare, che lo ha portato in carcere, l’uomo ha ripreso a inviare foto e minacce violente alla sua ex compagna, finendo nuovamente in prigione. Come spesso accade in questi casi di violenza familiare contro le donne, l’uomo non sopportava di essere stato lasciato e attribuiva la colpa all’arrivo di un altro uomo nella vita della sua ex compagna. Voleva addirittura ucciderlo con le sue stesse mani. Il giudice Cecchetti ha condannato il 30enne a due anni e quattro mesi di reclusione, tenendo conto di tutte queste motivazioni.

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