Martina, una giovane donna di diciotto anni, si trovava ad affrontare le difficoltà e le sofferenze del cuore nonostante fosse appena diventata maggiorenne. Il suo primo amore, caratterizzato dalla disperazione e dall’angoscia, era un ragazzo che non aveva alcuna intenzione di impegnarsi con lei o con chiunque altro. Era il classico tipo affascinante e dannato, inavvicinabile e irraggiungibile, che le procurava ansie e notti insonni.

Inoltre, era un ragazzo geloso, ossessivo e possessivo. Nonostante non desiderasse la monogamia, controllava la vita della ragazza anche a distanza. L’aveva imprigionata in una gabbia sempre più stretta, pronto a sfogare la sua violenza se avesse visto un tentativo di fuga dalla sua soffocante trappola.

Martina, con la sua dolcezza e pazienza, era convinta di aver conquistato il cuore di Federico. Ma in realtà, Federico le aveva solo spezzato il cuore.

Un giorno, Tachi, un cane senza casa, apparve nella vita di Martina. Era chiaro che cercava cibo, contatto umano e un posto dove vivere e mettere il suo cuore al sicuro. Era probabilmente stato abbandonato insieme alla sua cucciolata perché era il figlio di due molossi e quindi difficile da adottare.

Tachi aveva l’aspetto di un Pit Bull misto ad altre razze sconosciute. I suoi occhi nocciola erano circondati da una linea nera, come se avesse un trucco per occhi perfetto fatto da esperte mani. Il suo pelo era corto, di un colore biscotto al latte, con macchie sparse color burro. Una di queste macchie sembrava una sciarpa o un abbraccio che circondava il suo grande collo.

Nonostante le sue dimensioni imponenti, Tachi si rivelò subito docile, accomodante, obbediente e socievole. Aveva solo una particolarità: non sopportava la solitudine. Amava stare in compagnia, soprattutto delle persone che amava.

Tachi entrò nella vita di Martina in un momento molto difficile, tra un abbandono di Federico e un altro abbandono da parte di Federico. Martina si sentiva così male da ricorrere quasi quotidianamente a una dose di Tachipirina per lenire i suoi mal di testa e la febbre. Nonostante i rimproveri della madre, continuava a cercare di tacitare i sintomi invece di affrontare la causa del suo malessere: il legame tossico con Federico. Nel profondo del suo cuore, Martina si convinceva di essere sbagliata, di aver fatto qualcosa per irritare Federico e renderlo così geloso. Non si sentiva mai all’altezza di quel “non fidanzato” così famigerato.

La madre decise di chiamare il cane Tachipirina, o Tachi per gli amici, sperando che questo nuovo amore sano prendesse il posto dell’altro amore tossico.

Man mano che i mesi passavano, il legame tra Tachi e Martina si faceva sempre più profondo e solido. Le loro giornate erano scandite da nuove abitudini: passeggiate, condivisione di momenti di tristezza e serie TV, chat notturne e risvegli mattutini. Tachi aveva l’abitudine di dormire ai piedi del letto di Martina e si avvicinava al suo cuscino quando la sentiva piangere o percepire la sua inquietudine.

Col passare del tempo, il periodo tra un abbandono e l’altro, e tra una ricaduta e l’altra, si allungava sempre di più.

Ora Martina è felicemente single da quattro mesi e sembra che Federico sia solo un brutto ricordo lontano.

Ringrazio Martina, che ho avuto il piacere di aiutare, per avermi autorizzato a raccontare la sua storia su La Zampa e per avermi portato Tachi in studio tutte le volte che ha potuto.

P.S: Valeria Randone è una psicologa e sessuologa clinica a Catania, Milano e online. La sua grande passione per i cani l’ha portata a scrivere anche per LaZampa ed è nato lo spazio “Per amore degli animali”.

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