Le motivazioni dell’Appello per l’omicidio del tunisino in via Novelli sono state rilasciate dalla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Claudio Mazza. Secondo la Corte, il condannato Alessandro Patelli ha cercato un pretesto per sfogare la sua natura violenta. Nonostante la difesa ritenga il verdetto ingiusto e ricorrerà in Cassazione, i giudici bresciani hanno ritenuto che Patelli abbia ricercato consapevolmente una situazione di pericolo, tornando armato sulla strada per provocare il tunisino. Le parole offensive rivolte a Tayari poco prima dell’omicidio e un messaggio trovato nel cellulare di Patelli sono state considerate prove della sua intolleranza di natura razzistica. La Corte ha sottolineato che il motivo dell’azione omicidiaria era insignificante e sproporzionato, costituito da un rancore vendicativo. Secondo i giudici, il comportamento provocatorio di Patelli ha portato alla tragedia, strappando per sempre un uomo di 34 anni agli affetti dei suoi cari. Non vi è stata riconosciuta alcuna legittima difesa in quanto Patelli ha trascinato a terra Tayari e lo ha colpito con sei fendenti, uno dei quali fatale al cuore. La sentenza è stata confermata integralmente con la condanna a 21 anni di carcere e 300 mila euro di provvisionali ai familiari. Patelli ha annunciato che ricorrerà in Cassazione contro questa decisione.