La violenza contro le donne continua senza sosta. Un esempio di ciò è la scritta “Turetta salvaci tu” che è apparsa recentemente nei bagni femminili del Liceo Zucchi di Monza. Questa provocazione ha scosso e indignato le studentesse, che si sono sentite minacciate e vulnerabili. Quattro di loro hanno inviato una email alla nostra redazione per denunciare l’accaduto e chiedere maggiore sicurezza.

La scritta, realizzata con uno spray nero su un foglio, è stata rimossa dalla preside, ma il danno è stato fatto. In un momento in cui l’Italia piange per l’ennesimo caso di femminicidio, quello di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato, e in cui gli studenti manifestano il loro dissenso e la loro solidarietà, questo gesto è una macchia che offende la dignità delle donne e la civiltà della scuola.

Le studentesse che ci hanno scritto hanno espresso il loro sdegno e la loro paura: “Non ci sentiamo più sicure ad andare in bagno. La scuola ha taciuto, nonostante il nostro reclamo. Bisogna mostrare cos’è successo, perché non possa ripetersi”. La scuola, dal canto suo, ha condannato l’episodio, attribuendolo forse a un estraneo, e ha avviato un percorso di riflessione e confronto con tutte le parti interessate, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

“La scuola educa ogni giorno alla difesa dei valori come la solidarietà, il sostegno, l’aiuto, la condivisione e il rispetto dell’altro. È con l’azione quotidiana, improntata a questi valori, che ciascuno di noi testimonia il proprio essere uomo e donna. Oggi, studenti, insegnanti e dirigenti si sono ricordati del vero significato dell’istruzione e hanno rinnovato l’impegno a difendere, attraverso gesti quotidiani, i valori della non violenza, contro ogni forma di sopraffazione. Grazie a tutti gli studenti per i loro interventi, grazie ai professori: possiamo costruire un futuro migliore insieme” – si legge nel comunicato pubblicato sul sito istituzionale del Liceo Zucchi.

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