Monia Bortolotti, la donna accusata di aver ucciso i suoi due figli di pochi mesi, è stata confermata in carcere dai giudici del Tribunale del Riesame. La richiesta del suo avvocato di annullare l’ordinanza di custodia cautelare è stata respinta.
Il padre adottivo di Monia aveva offerto la possibilità di ospitarla ai domiciliari nella sua casa, ma la richiesta è stata rifiutata. I motivi di questa decisione saranno resi noti entro 45 giorni.
Attualmente, Monia si trova nella cella di sicurezza dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove è stata trasferita poco dopo il suo arresto. Gli psicologi che la seguono vogliono assicurarsi che la giovane possa sopportare l’ambiente carcerario.
Per il secondo figlio di Monia, la cui autopsia è stata condotta, non ci sono dubbi sulla causa della morte per soffocamento. Per la prima figlia, invece, la cui morte è stata attribuita a una “morte in culla”, non è stato possibile approfondire ulteriormente. Secondo la giudice Federica Gaudino si tratta di un doppio omicidio con pericolo di reiterazione del reato, mentre la difesa sostiene che non ci sono prove sufficienti di colpevolezza, soprattutto per la morte della prima figlia.