Un misterioso omicidio senza movente. È questa la principale considerazione della sentenza che ha condannato Domenico Gottardelli a 24 anni di carcere per l’omicidio del suo amico Fausto Gozzini, senza l’aggravante della premeditazione. Il delitto è avvenuto il 14 settembre 2022 presso l’azienda della vittima, la Classe A energy di Casale Cremasco. Gottardelli, un pensionato idraulico, si è presentato sul posto armato di un fucile e ha ucciso Gozzini, un uomo di 61 anni originario di Romano di Lombardia. Fin da subito, questa vicenda ha mostrato elementi poco chiari, tra cui le motivazioni del killer. Gottardelli ha dichiarato agli inquirenti che Gozzini gli aveva rubato 300.000 euro che teneva in una scatola nel garage, in combutta con la colf che puliva la sua casa e con cui l’amico aveva una relazione. La donna, interrogata dagli investigatori, ha ammesso di essere stata l’amante di Gozzini per quattro-cinque mesi, ma ha negato di aver preso qualcosa da Gottardelli. Ha inoltre dichiarato di non essere a conoscenza di soldi o armi nel garage di casa sua. Gozzini non le aveva mai parlato di questo e invece il suo datore di lavoro le aveva detto che tra di loro c’erano anche rapporti d’affari, legati a investimenti immobiliari in Tunisia e a Dubai. Gottardelli non aveva mai licenziato la donna e le aveva tenuto le chiavi della sua casa fino al giorno del delitto. D’altra parte, secondo il tribunale di Cremona, non è plausibile il movente fornito dalla moglie della vittima, che aveva parlato di un presunto traffico di minorenni in Tunisia, dove Gozzini aveva una casa a Susi che affittava a un conoscente. Quando aveva scoperto queste situazioni poco chiare, la moglie gli aveva negato l’accesso alla casa. Per la Corte, un possibile movente, sebbene non certo dal punto di vista processuale, potrebbe essere legato a problemi economici tra i due, legati agli affari all’estero, dove Gottardelli andava abitualmente. Secondo i giudici, potrebbero esserci questioni irrisolte di natura economica tra di loro. Inoltre, secondo gli ermellini, non c’è stata premeditazione, poiché l’assenza di sopralluoghi precedenti e di indizi di pianificazione dell’omicidio fa pensare che l’anziano non l’avesse programmato. Sembra piuttosto che si sia trattato di un gesto estremo dettato dalla rabbia.

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