Il tribunale ha emesso la sua sentenza nel caso delle motonavi “fantasma” e ha dato ragione alla Navigazione Lago d’Iseo e all’Autorità di Bacino dei laghi d’iseo, Endine e Moro, che hanno vinto la causa contro l’azienda “Zara Metalmeccanica” di Dolo di Venezia.
Tutto è cominciato nel 2015, quando i due enti hanno commissionato la costruzione di due motonavi ibride: la Predore e la Sale Marasino. La Predore è stata completata e consegnata, ma non è mai stata messa a disposizione del pubblico a causa di difetti di fabbricazione. La Sale Marasino non è mai arrivata sulle acque del Sebino, dando così origine alla disputa legale.
La sentenza è stata chiara: il cantiere è stato condannato. Alessio Rinaldi, presidente dell’Autorità di Bacino, ha dichiarato che, sebbene il danno non sia ancora stato quantificato, si stima che supererà il milione di euro. Questa somma includerà i fondi precedentemente versati dalla Navigazione, insieme ad interessi, penali e spese legali. Rinaldi ha sottolineato che questa sentenza conferma la correttezza dell’operato delle società controllate. La notizia è stata comunicata ai sindaci dei Comuni del Sebino.
I legali di Zara Metalmeccanica hanno 30 giorni di tempo per presentare un eventuale ricorso. Alessio Rinaldi ha aggiunto che “il pronunciamento dei giudici fa giustizia anche per i danni d’immagine subiti. Questa vittoria legale rappresenta una significativa spinta morale per la Navigazione Lago d’Iseo, che ora guarda con fiducia alla prossima sentenza sulla Predore. Un capitolo che si spera si concluda nel 2024, quando la nave potrebbe entrare in servizio.